Graduatoria medici ferma, interviene Omceo

Sanità e burocrazia: continuano i paradossi, in piena emergenza. Questa volta a farne le spese sono i giovani medici, in attesa che si sblocchi la graduatoria unica di merito per il concorso delle scuole di specializzazione, ferma da mesi. E scende in campo il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri (Omceo) Antonio Magi, che torna a sollecitare il ministro dell’Università Gaetano Manfredi (nella foto) affinché i risultati della selezione vengano pubblicati, per poter stabilire le destinazioni dei colleghi e programmare il loro inserimento in servizi essenziali. Un primo, inascoltato intervento dell’Ordine risale a ottobre ma non ha suscitato alcun effetto. Al centro della contesa, 116 ricorsi presentati dai candidati che hanno indotto il Consiglio di Stato a chiedere di sospendere l’immissione dei camici bianchi nelle specialità cui sono destinati. Il tutto a causa di una errata formulazione di un quesito nei test di ammissione, per la precisione sotto accusa sarebbe la domanda numero 87, a detta dei ricorrenti proposta in modo tale da indurre in errore gli esaminandi. Per questo l’indignazione ordinistica è ancora più evidente. “Il caos di oggi dovuto ai ricorsi era prevedibile e andava evitato. I giovani – chiarisce il presidente Magi – meritano rispetto e non possono essere sempre i primi a pagare il prezzo delle inefficienze della politica”. Nella nota inviata nei primi giorni di ottobre al ministero dell’Università e ricerca scientifica lo stesso Magi ha sollecitato il titolare Manfredi affinché procedesse alla conclusione di un iter già prolungatosi per troppo tempo, considerate le emergenze sanitarie in corso. Nulla di fatto, nessuna risposta. “Era inevitabile – commenta il presidente – che i numerosi ricorsi avrebbero fatto ritardare le assegnazioni delle sedi. È però altrettanto evidente che tutta la vicenda andava gestita con maggiore attenzione e rispetto nei confronti degli oltre 14 mila giovani colleghi che ad oggi non sanno ancora dove dovranno prendere servizio da qui a poche settimane.  Dal Miur intanto fanno sapere che l’assegnazione delle sedi è ulteriormente rimandata. Avverrà dopo il 15 dicembre, successivamente alla decisione del Consiglio di Stato. Date le circostanze, la programmazione negli ospedali e nei servizi sanitari dove i medici sarebbero essenziali per assistere i malati di Covid o organizzare le vaccinazioni previste a partire da gennaio, subisce un’altra battuta d’arresto.

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