L’Aifa, Agenzia italiana del farmaco ha un ruolo centrale in ambito sanitario e di salute pubblica. Nonostante ciò, anche all’interno dell’importante istituzione, esiste la piaga del precariato. Sono infatti tredici anni che, insieme ai dipendenti di ruolo, operano nel sostegno alla ricerca e nel monitoraggio dell’efficacia terapeutica delle specialità medicinali, professionisti con contratti di lavoro a tempo determinato o di somministrazione o, addirittura i Co.co.co di antica memoria, che da dicembre sono in attesa di essere riassunti in quanto il loro periodo di attività, per il momento, si è concluso. Del tema si è occupato il vicepresidente della commissione Affari sociali e sanità della Camera Luciano Ciocchetti, che in un suo intervento ha dichiarato di sottoscrivere un ordine del giorno presentato dal Pd, ritenendo quello dei precari dell’Aifa “Un tema centrale per il quale non sono mai state trovate soluzioni”. L’esponente di Fratelli d’Italia ha richiesto al governo di prendere atto della situazione, confidando “nella nuova governance dell’Agenzia che deve dare risposte per avere certezza del suo personale”. Sempre in tema sanitario, il deputato ha affrontato l’annoso problema delle infezioni ospedaliere, proponendo un analogo atto a sua firma, nel cui testo si sensibilizza l’esecutivo a chiedere azioni atte a limitare affezioni correlate all’assistenza. Il provvedimento si incardina nel decreto legislativo relativo al Pnrr e, sostiene Ciocchetti, “è frutto di un’attenta valutazione e di un ampio consenso parlamentare, impegnando il governo italiano ad adottare misure concrete ed efficaci per ridurre le infezioni nei contesti assistenziali”. Attraverso strategie di prevenzione, il miglioramento delle pratiche igieniche, la formazione del personale sanitario, l’applicazione di protocolli rigorosi, si garantisce la sicurezza dei pazienti con risvolti positivi non solo  sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia ma anche sul piano economico, contribuendo a ridurre i costi sanitari. “Si garantisce così, insieme al benessere dei pazienti, la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale –  spiega il vicepresidente – assicurando la salute e la sicurezza dei cittadini che rimangono una priorità assoluta”. Il tutto in nome di una sanità efficiente, affidabile e orientata alla persona.

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