Nuovo Codice deontologico degli infermieri

Un testo diviso in otto capi, 53 articoli, 11 sul rapporto con gli assistiti. C’è l’educazione sanitaria        

C’è voluto un anno di consultazioni, il lavoro di una commissione, la collaborazione di giuristi, esperti di etica, associazioni di malati, ministri di culto delle varie confessioni, la consultazione on-line dei diretti interessati, la presentazione al ministro della Salute e, con il voto dei presidenti di 102 Ordini provinciali il nuovo Codice deontologico degli infermieri ha preso vita. Un testo articolato, diviso in otto capi con 53 articoli, 11 dei quali riguardano il rapporto con gli assistiti, dal dolore alla privacy, dall’assistenza ai minori alle cure nel fine vita, fino al segreto professionale. La comunicazione è il piatto forte di questo testo ma non mancano altre novità, quelle che riguardano il nuovo ruolo dei professionisti sia a livello di management che clinico, all’interno delle strutture sanitarie, sul territorio e anche nella libera professione. L’infermiere “partecipa al governo clinico, promuove le migliori condizioni di sicurezza della persona assistita”, è scritto in un comunicato della Fnopi, la federazione dell’Ordine professionale con 450mila associati, “fa propri i percorsi di prevenzione e gestione del rischio, aderisce alle procedure operative, alle metodologie di analisi degli eventi accaduti e alle modalità di informazione alle persone coinvolte”. C’è un richiamo alla “clausola di coscienza” in caso di decisioni controverse da assumere. “Il nuovo Codice – spiega la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli – rappresenta per l’infermiere uno strumento per esprimere la propria competenza e la propria umanità, il saper curare e il saper prendersi cura. L’infermiere deve dimostrare di saper utilizzare strumenti innovativi per una gestione efficace dei percorsi assistenziali”. Altri punti nodali “il contratto di cura da stipulare con l’assistito, l’integrazione intra e interprofessionale, con la valutazione del contesto organizzativo, gestionale e logistico”. Per la prima volta entrano in un codice gli obblighi di formazione ed educazione continua. Prevista inoltre l’attenzione all’esercizio abusivo della professione. E in linea con i tempi, i comportamenti da seguire nell’uso dei social media.

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