Tar, vittoria dei disabili contro il gigante Inps

disabili-interna-nuovaInvalidità civile, stato di handicap, disabilità: l’intero sistema deve cambiare. L’appello viene dalle associazioni di tutela dei cittadini che si trovano in tali condizioni e parte da una sentenza del Tar del Lazio che Anffas (Associazione nazionale famiglie persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) e Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) definiscono “storica”. Si tratta del pronunciamento 3851 del 9 aprile 2014, passato sotto silenzio da parte dei mezzi di comunicazione, che ha visto contrapposti i familiari dei disabili e il colosso Inps e ha visto le associazioni spuntarla sul gigante della previdenza. Motivo del contendere i “piani straordinari di verifica sui cosiddetti falsi invalidi”, con cui l’Inps ha sottoposto a controllo 500 mila persone, che secondo i giudici sarebbero risultati “illegittimi e lesivi dei diritti dei veri soggetti con disabilità”. Conseguenza di ciò, la sconfessione dei dati forniti dall’istituto di previdenza che sarebbero risultati “artatamente elevati” e molti altri profili di illegittimità riguardanti le modalità delle visite, le difficoltà cui sarebbero stati sottoposti i cittadini, il conflitto tra Asl e Inps circa i controlli di revisione ordinaria e quelli straordinari. Soprattutto, è stata contestata la mancata tutela alle persone con disabilità intellettiva presso le commissioni dell’istituto di via Ciro il Grande, prive di specialisti in grado di valutare tali patologie, al contrario dei collegi delle Asl che vedono invece presenti medici nominati da Anffas. Dato allarmante di tutta la vicenda, in un momento in cui la spendingreview guida l’attività della pubblica amministrazione, sarebbe l’enorme costo sopportato dall’Inps per queste visite suppletive, ritenute eccessive e inadeguate dalla sentenza: 30 milioni di euro, secondo quanto riferiscono le associazioni. Si è imputato inoltre all’istituto di aver cambiato in corsa le regole del gioco con le visite di verifica straordinaria, applicando una regolamentazione non prevista da norme statali circa il rilascio della certificazione per lo stato di handicap. Insomma, una sconfitta su tutta la linea per l’istituto previdenziale, con cui si mette in discussione il provvedimento che ha revocato le provvidenze economiche, con il rischio di un pericoloso vuoto normativo che governo e parlamento dovranno sollecitamente colmare. Altro risultato conseguenza indiretta della sentenza, il riconoscimento dell’efficacia del decreto ministeriale del 1 agosto 2007 che esenta dalle visite di revisione coloro che sono afflitti da patologie stabilizzate o ingravescenti, che ora l’Inps dovrà far proprio.

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