Medici/2. Emergenza-urgenza, Er non solo fiction: anche in italia i primi specialisti

Archiviata la “Prima settimana psnazionale del pronto soccorso” nello scorso mese di giugno, la Simeu, Società italiana di Medicina in Emergenza Urgenza festeggia i primi 82 camici bianchi specialisti nella disciplina, che escono dalle scuole di specializzazione nate in Italia nel 2009, dopo anni e anni di attesa di un percorso professionale che ci allineasse agli altri Paesi occidentali. Le sedi universitarie di Roma per prime hanno ‘licenziato’ i nuovi specialisti che ora dovranno con pazienza tentare il difficile percorso di assunzione presso i 12 mila pronti soccorsi italiani, in molti dei quali grava il blocco del turn-over con assunzioni rinviate sine-die. La Simeu però lancia l’allarme relativo alla sproporzione tra i posti assegnati dal ministero nelle scuole di specializzazione, che attualmente sono per 50 camici bianchi, a fronte del fabbisogno dichiarato dalle regioni che ammonta a 300 nuove richieste annue. “La Simeu – dichiara il presidente Gian Alfonso Cibinel – insiste perché la ripartizione dei posti tenga conto dei fabbisogni, a vantaggio dei cittadini e della funzionalità del Servizio sanitario nazionale, tenuto conto che i posti assegnati sono molto inferiori al fabbisogno reale”. L’organizzazione lamenta inoltre la mancanza di continuità nei team dei reparti di emergenza/urgenza, dovuta alla poca stabilità delle figure professionali assegnate, tanto da mettere in discussione la qualità dell’assistenza e, nel tempo, la sostenibilità delle risposte da fornire ai cittadini che ricorrono alle cure del pronto soccorso.

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