Asl Roma 3, porte aperte alla prevenzione. Mercoledì 13 marzo, in tre presidi – i poliambulatori di Largo Quaroni 4 a Colle Massimo, di via delle Saline 2 a Ostia Antica e via Coni Zugna 173 a Fiumicino – dalle 14:30 alle 17:30, i cittadini residenti nel territorio dell’azienda sanitaria, in età compresa tra i 50 e i 74 anni, potranno ritirare gratuitamente e senza appuntamento, la provetta per la ricerca di sangue occulto nelle feci, per quello che è il secondo carcinoma più diffuso in Italia. Si tratta del cancro al colon, i cui numeri in Italia sono tutt’altro che rassicuranti. Nel 2022 sono state registrate circa 48.100 nuove diagnosi – 26.000 casi tra gli uomini e 22.100 tra le donne – con una mortalità che si stima di 21.700 decessi. La prevalenza della malattia, cioè le persone viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore del colon retto, è di 513.500. La prevenzione è strumento di salute fondamentale e consente di intercettare le lesioni precancerose in una fase precoce. È significativa la percentuale di guarigione con sopravvivenza fino al 90%, nei casi in cui sia intervenuta la diagnosi tempestiva. Per questo la Asl Roma 3, degli screening ha fatto il suo cavallo di battaglia e, attraverso la comunicazione ai cittadini, vuole incentivare la frequenza dei controlli salvavita, che attualmente riguardano il colon-retto, il seno e il collo dell’utero. Marzo è il mese dedicato alla prevenzione per il colon-retto, per questo la giornata del 13, è stata preceduta il giorno prima dalla conferenza “La prevenzione del cancro del colon retto salva la vita”, nella sede della Asl di Casal Bernocchi, con la sala piena e quello che, in campo internazionale, è ritenuto il guru della comunicazione sul tema: Luc Colemont, il belga chirurgo gastroenterologo, per decenni all’ospedale di Anversa, che dal 2015 ha deciso di immolarsi alla causa della prevenzione, tenendo conferenze in tutto il mondo. “Fai il test” è lo slogan semplice, diretto, immediato che declama continuamente con cadenza studiata. Lo ripete al pubblico attento e partecipe con la stessa enfasi con cui mostra le immagini sullo schermo, talune scioccanti, altre molto convincenti sulla necessità dell’esame predittivo, con numeri e casistica che fanno riflettere. E implora la diffusione della immagine del nastro blu, segno della consapevolezza, meno conosciuto di altri simboli ma non meno importante. Presidente di “Stopdarmkanker”, si affida a tutti i canali di comunicazione per diffondere il messaggio, sapendo di colpire sempre nel segno. Una presenza che si allinea all’azione che da anni porta avanti Maria Rita Noviello, coordinatrice dei programmi di screening oncologico della Asl Roma 3, fermamente convinta della importanza della prevenzione, la cui cultura può diffondersi solo attraverso una capillare comunicazione. “Ė l’arma più potente che abbiamo – esordisce nella sua relazione – insieme ai corretti stili di vita”. L’oncologa sottolinea inoltre l’importanza dell’intervento della Regione Lazio, con l’approvazione, nel 2010, della delibera di giunta 613 relativa al protocollo regionale sullo screening, che ha fatto registrare una significativa diminuzione dei casi – dai 4848 del 2010 ai 3724 nel 2022 – indice di una attività di prevenzione che ha colto nel segno. Si tratta però di numeri sempre alti, da abbattere con una maggiore adesione ai test, per una patologia che vede ancora troppi decessi che, seguendo le tre brevi e incisive parole-mantra di Colemont “Fai il test”, potrebbero essere scongiurati.

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