Terapie complementari, piuttosto che giudicarle con scetticismo, è bene toccare con mano la loro valenza. Ė quanto hanno pensato i rappresentanti del gruppo M5s del Consiglio regionale del Lazio, promotori di una mozione approvata il 21 febbraio scorso alla Pisana, volta a inserire la musicoterapia come strumento di sollievo per i malati oncologici. Fu la Federazione Mondiale di Musicoterapia a validare, nel 1999, la documentata scientificità di cinque modelli clinici della disciplina così, il gruppo dei pentastellati, sta verificando personalmente, con visite mirate ai centri oncologici dei più importanti ospedali regionali, l’organizzazione dei reparti e le buone pratiche attivate. Il primo accesso ha riguardato il Policlinico Gemelli a cui seguiranno altre importanti strutture di sanità pubblica. “La musicoterapia non può e non deve sostituirsi alle cure, ma è accertato il suo ruolo centrale nella strategia terapeutica che mette al centro il paziente e non la malattia – dichiarano in un comunicato Adriano Zuccalà e Valerio Novelli – con la nostra mozione si apre di fatto la strada a un approccio integrato alla cura della persona nella sanità regionale”. Per questo motivo, i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, nella mozione chiedono alla giunta guidata da Francesco Rocca di attivarsi “affinché vengano predisposte apparecchiature tecnologiche per la musicoterapia, in tutti i reparti di radioterapia e chemioterapia della regione”. Un approccio innovativo alle cure, per patologie “devastanti dal punto di vista fisico e non meno sotto il profilo psicologico – continua la nota – un percorso da rendere meno traumatico, per consentire ai pazienti una migliore risposta ai trattamenti farmacologici”. Tale terapia, pur non essendo sostitutiva delle cure, può avere un impatto importante sull’umore del malato e sono ormai numerosi gli istituti, le fondazioni, le strutture di cure palliative che adottano tale metodo integrativo di assistenza. Nel campo della sanità pubblica, il Lazio potrebbe fare da apripista.

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