Esenzione ticket: in farmacia vince la privacy

E’ intervenuto con una nota il Garante per la protezione dei dati personali, per proteggere la riservatezza degli assistiti che spesso, in farmacia, si vedevano costretti a dichiarare il proprio reddito, magari in presenza di altre persone, per ottenere l’esenzione dal ticket. Con tale intervento saranno i medici di famiglia a dover apporre un codice sulle ricette per l’acquisto dei farmaci e per le altre prestazioni sanitarie. Le nuove misure, valide su tutto il territorio nazionale, interessano in particolare quelle regioni che, in seguito alla manovra economica del 2011, avevano deciso di non introdurre il pagamento di 10 euro sulle ricette per le prestazioni specialistiche ambulatoriali, differenziando invece il ticket richiesto in base alla fascia di reddito familiare. Le modalità adottate, a quanto sembra, non garantivano un’adeguata protezione dei dati personali dei cittadini che da ora, in questo senso, potranno dormire sonni tranquilli. Resta al medico di famiglia l’onere di apporre
sulla ricetta un codice teso a identificare, non in chiaro, la fascia di reddito di appartenenza dell’assistito, e quindi a definire l’entità del contributo da pagare. All’atto della prescrizione, il medico dovrà verificare il codice da inserire per ogni persona collegandosi al ‘Sistema tessera sanitaria’ oppure utilizzando l’apposita documentazione cartacea o digitale predisposta dalla azienda sanitaria locale.

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