Bracciano, decreto per salvare l’ospedale “Padre pio”. Tornano pronto soccorso e letti

ospedale-bracciano1Ricorsi e decreti. Il “Padre Pio” di Bracciano, ospedale di cui ci siamo occupati varie volte, riacquista la vocazione di ospedale di emergenza con il pronto soccorso. Lo avevamo annunciato sulla copertina del numero di aprile “Mai più senza pronto soccorso” e la Regione Lazio sembra aver ascoltato l’invocazione. Il decreto targato Regione Lazio, per riqualificare il nosocomio, è in preparazione e tra qualche giorno dovrebbe vedere la luce. La storia parte dal lontano, dal decreto 80 del 2010 che prevedeva la chiusura dell’ospedale della città lacustre, con un’utenza proveniente dal una vasta area del circondario, per arrivare a un primo ricorso di sindaci e cittadini, passando per il successivo decreto regionale, datato 4 dicembre 2014, che declassava il nosocomio a presidio di “area disagiata” amputandolo delle sue funzionalità. Il decreto, partorito dalla neoeletta squadra Zingaretti, nasceva con l’idea di un “riordino” che nei fatti si traduceva in un depotenziamento della struttura. Secondo quanto asserito dagli amministratori locali, che avrebbero già preso visione del provvedimento, sembra che lo stesso “risponda in linea di massima agli impegni presi dalla Regione dinanzi alla delegazione degli amministratori locali, nella riunione dell’aprile scorso. Sostanzialmente – si dice – è stato rispettato l’impianto prospettato, ossia un ospedale di Pronto Soccorso con 20 posti di medicina, 25 posti di area chirurgica e chirurgia ortopedica che potrebbero essere aumentati a 30, per creare due unità da 15 posti ciascuna e infine, 10 posti di day hospital chirurgici”. Adesso il problema sarà quello di trovare le risorse, umane ed economiche, per arrivare alla riqualificazione del presidio.

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