Carenza di operatori sanitari nei servizi e negli ospedali del Lazio, a che punto siamo? Il quesito è formulato, nero su bianco, nella interrogazione numero 59 della consigliera regionale Eleonora Mattia, che risale addirittura al 26 gennaio 2024 e, a tutt’oggi, non ha ricevuto risposta, sebbene il regolamento regionale stabilisca l’obbligo di riscontro entro due settimane dal deposito dell’atto. Sono numerosi i punti su cui l’esponente del Pd incalza Francesco Rocca, in virtù della delega alla Salute detenuta dal presidente della Regione Lazio: a quanti pensionamenti e quante assunzioni, specificando il tipo di contratto tra comparto e dirigenza medica si è proceduto nella annualità 2023; quante sono le stabilizzazioni di personale precario e quanti contratti interinali sussistono negli enti e aziende del servizio sanitario regionale e da ultimo, ma non per importanza, quale è stato il ricorso all’esternalizzazione di servizi sanitari, sociosanitari e amministrativi negli enti e nelle aziende del Servizio sanitario regionale. Questo è infatti il vulnus su cui si concentra in particolare  l’attenzione della consigliera, che nell’interrogazione contesta inoltre al presidente Rocca il “diffuso utilizzo dei medici a gettone con affidamenti che negli ultimi sette mesi hanno superato gli otto milioni di euro”, insistendo inoltre su “una diffusa esternalizzazione dei servizi infermieristici e sociosanitari nella Asl Roma 4” che avrebbero impegnato le casse regionali per oltre due milioni di euro. I rilievi della consigliera, si focalizzano inoltre sul reperimento di posti letto dai privati accreditati a cui si sarebbe fatto ricorso più di quanto previsto, contestando la destinazione di 50 milioni a tali strutture da parte regionale, criticità a cui il presidente Rocca ha risposto con un video sui social https://www.sireneonline.it/wordpress/sanita-lazio-cgil-la-regione-sottrae-fondi-al-pubblico/, dando vita a un confronto dialettico che difficilmente si esaurirà nel breve termine. “Il presidente Rocca garantisca la trasparenza sulle spese per il servizio sanitario regionale, a cominciare da quelle volte a coprire la carenza di personale medico e sanitario”, attacca Mattia in una nota. Sicuramente il confronto andrà avanti, senza esclusione di colpi.

 

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