I Ponzio Pilato della sanità regionale

sirene primaGiornata mondiale del lavaggio delle mani il 5 maggio. Varie iniziative nelle Asl del Lazio

È passata sotto silenzio, il 5 maggio, la “Giornata mondiale sull’igiene delle mani”. Una pratica cui è affidata la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari contro le infezioni ospedaliere. Nel Lazio però si è andati controcorrente, con numerose iniziative nelle Asl e negli ospedali, trainate dal convegno che sullo stesso tema si è svolto in Consiglio regionale il 16 aprile, di cui parliamo in altra pagina. La Asl Roma F, che amministra presidi e ospedali della provincia da Bracciano al litorale a nord di Roma, ha predisposto una apposita cartellonistica e avvisi sui tesserini d’ingresso dei dipendenti che richiama l’importanza del semplice lavaggio delle mani, come momento di fondamentale efficacia nella prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza. Anche nella Asl Roma E – ospedali San Filippo Neri, Santo Spirito e Oftalmico – sarà diffuso materiale informativo e, all’ingresso dei reparti, gli operatori illustreranno ai cittadini in visita ai pazienti facili gesti per prevenire la diffusione di patogeni e la resistenza agli antibiotici nelle strutture sanitarie. Lo stesso dicasi per la Asl di Frosinone. All’ospedale Spaziani sarà somministrato un questionario agli assistiti insieme a un kit con soluzione detergente. Concluderà le iniziative un filmato formativo sulle principali tecniche di lavaggio delle mani. Anche il sito dell’ospedale San Camillo riporterà la pubblicazione di materiale messo a disposizione dall’Organizzazione mondiale della Sanità per rendere consapevoli gli operatori sanitari dell’importanza di tale pratica. “I direttori generali hanno accolto con entusiasmo il nostro invito”, ha dichiarato il presidente della commissione regionale Politiche sociali e salute Rodolfo Lena ma, più che sul valore terapeutico della operazione, vorremmo fare una breve riflessione sul valore simbolico del lavaggio delle mani. Quante volte, sulle grandi questioni sanitarie, ci si è lavati e ci si continua a lavare le mani? Nonostante gli annunci di varie iniziative in numerosi settori, i cittadini del Lazio sono esasperati dalle lunghe liste di attesa, non minimamente scalfite dai decreti del 2013; sono scandalizzati per l’intramoenia che non viene sospesa in caso di ritardi biblici anzi, in alcuni grandi ospedali viene perfino potenziata. I pazienti in attesa sulle barelle in pronto soccorso per ore e giorni sono stremati dalle condizioni in cui vengono a trovarsi: non li conforta certo quel poco di informazioni in più garantite da hostess e steward piazzati lì dalla Regione Lazio, in mancanza di posti letto tagliati in modo sconsiderato, sempre “lavandosene le mani”. Migliaia di persone che hanno firmato per mantenere in vita gli ospedali minacciati di chiusura sono increduli di fronte alle grottesche vette di inedia e inazione cui li ha abituati l’amministrazione. Per non parlare della cronica carenza di personale, bloccato da una assurda legislazione che non consente deroghe, sempre accompagnata dal candore delle coscienze degli amministratori, “tanto dipende dal governo”, anzi dai governi precedenti. Anche in questo caso, tutti si lavano le mani. Ci auguriamo, almeno, che tale pratica serva a tener lontane dalle nostre istituzioni le infezioni da corruzione e malaffare.

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