Asl contro Asp: no al taglio burocratico dei letti

Succede anche questo: un’azienda sanitaria locale non si vede rimborsare le spese sostenute per i ricoveri, causa impossibilità di trasmettere i relativi dati alla Regione Lazio. È il teatro dell’assurdo; protagonisti del dramma senza senso un’agenzia di sanità regionale molto legata ai regolamenti, una password cancellata anzitempo, una regione che non sa che pesci prendere. Questi i fatti: 156 posti letto degli ospedali di Monterotondo, Subiaco e Colleferro, nonostante siano stati cancellati dal commissario ad acta Renata Polverini per “decreto” dall’ottobre 2011, in realtà hanno continuato ad assolvere alla propria funzione assistenziale. L’agenzia di sanità pubblica – organismo tecnico ausiliario dell’assessorato alla Sanità – ha deciso, dopo aver tollerato l’anomalia per un breve periodo, di “ripristinare l’assetto previsto dal decreto 80” e, nonostante le prestazioni fossero realmente assicurate, ha lasciato la Asl Roma G a bocca asciutta. Dal primo gennaio di quest’anno ha disattivato le possibilità di accesso al sistema informatico per l’invio dei c.d. flussi informativi mentre in regione si prospetta un ripensamento, atto a “rimodulare l’offerta di servizi sul territorio interessato”, senza però predisporre alcun documento formale a sostegno di tale inversione di rotta.
Immediata la presa di posizione del direttore generale Nazareno Renzo Brizioli che nell’atto aziendale (regolamento interno di organizzazione, ndr) inviato in Regione si è limitato a sopprimere soltanto 30 dei 156 posti letto attualmente disponbili e ha inviato una lettera alla presidente-commissario ad acta per la Sanità Renata Polverini in cui precisa: “La Direzione Generale, con nota ufficiale, ha già da tempo chiesto alla Regione Lazio di intervenire sull’ Asp perchè non rifiuti nessuno dei ricoveri effettuati nella Asl Roma G (…), l’Azienda è in attesa di un intervento della Regione perchè l’Asp accetti nei flussi informativi ufficiali sia i ricoveri già effettuati sia quelli che verranno eseguiti presso i presidi ospedalieri di Monterotondo e Subiaco. In relazione alle notizie diffuse di recente sulla riorganizzazione della rete ospedaliera nella Asl Roma G, si precisa che la Direzione Generale è fortemente impegnata a conservare l’attività di ricovero presso i suddetti ospedali”. La posizione del direttore è chiara, come quella delle comunità locali, in lotta da tempo per non vedere ridotto il proprio diritto alla salute. Più che confusa sembra la Regione Lazio che dopo aver assicurato un ripensamento sulla dotazione dei posti letto, ha inviato una disposizione all’Asp che vincola l’agenzia ad “assicurare la coerenza dei flussi informativi secondo lo schema previsto nel decreto Polverini”.

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