Lazio: conti in rosso, tasse alle stelle

REGIONI: LAZIO; PRIMO CONSIGLIO REGIONALE CON POLEMICADeficit regionale strutturale, in aumento costante dal 2006 a causa delle ‘anticipazioni di cassa’

Una regione ingabbiata, priva di risorse per gli investimenti, alle prese con un vertiginoso aumento delle tasse. è impietosa la “Relazione sulla gestione finanziaria delle regioni presentata dalla Corte dei conti”, che considera gli esercizi di bilancio a tutto il 2014. I numeri della sanità sono impressionanti. Nel Lazio sono sei gli ospedali in profondo rosso, che dovranno tagliare in tre anni ben 213 milioni, pena la decadenza dei direttori generali che risulteranno inadempienti alle verifiche periodiche. E il deficit ha una storia e precise cause. Ha iniziato a consolidarsi negli anni 2005, 2006 e successivi, portando però una pesante eredità di 4,8 miliardi in meno nelle casse, a far data dalla fine degli anni Novanta. La ragione della voragine è racchiusa in un artifizio contabile, le cosiddette “anticipazioni di cassa” – ora inibite dal decreto legge 35 del 2013 – metodo di finanziamento ordinario per cui la regione era autorizzata dalle norme allora in vigore alla accensione di mutui per investimenti che, se non contratti per mancanza di disponibilità, rimanevano in termini di debito. Una modalità ora soppressa con il Patto di stabilità che ha però inciso in modo considerevole sui bilanci regionali. Il problema è venuto alla luce nel corso dell’approvazione della legge di Stabilità regionale, da una relazione dell’assessore al Bilancio Alessandra Sartore e da un rapporto della presidente del Corecoco (Comitato regionale di controllo contabile) Valentina Corrado. Oggi il decreto 35 permette alle regioni di ottenere liquidità con anticipi di cassa dal governo centrale, esclusivamente per pagare debiti certi, esigibili, riconosciuti.

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