Consiglio regionale/2. Nei piani della Regione c’è il “Covid Hospital”

Tra gli argomenti riferiti dall’assessore alla Sanità Alessio D’Amato nella seduta del Consiglio straordinario del Lazio, convocata il 4 marzo, la validità della scelta di aver individuato nell’Istituto Spallanzani il polo di riferimento regionale per la ricerca, l’assistenza, la cura della patologia provocata da coronavirus (Covid19). Tanto da annunciare che lo stesso istituto per le malattie infettive – riconosciuto centro di ricerca a carattere scientifico (Irccs) nel 1996 – arriverà a un ulteriore traguardo, quello di “Covid Hospital Lazio”, centro di riferimento per il coronavirus.

Non è d’accordo con tale impostazione la consigliera Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia, che ha sostenuto invece la “creazione di un apposito centro specializzato per assistere i pazienti – magari riaprendo ospedali dismessi – in quanto il peso per lo Spallanzani sarebbe eccessivo”. In molti hanno pensato all’attiguo Forlanini, ex ospedale (già sanatorio) specializzato in patologie polmonari e chiuso dalla Regione Lazio il 30 giugno 2015 per ridurre la spesa sanitaria.

Sergio Pirozzi (Lista Pirozzi) ha invocato un “maggiore coinvolgimento della Ue i cui 3,6 miliardi in deficit non risolvono il grave problema economico determinatosi con l’esplodere dell’emergenza”. Giuseppe Simeone, presidente della commissione regionale Sanità ha invocato “una maggiore dotazione di personale e direttive univoche per la gestione dei casi”, segnalando l’inopportuna collocazione del tendone pre-triage nell’ospedale di Formia. “Occorre rimodulare il bilancio del Lazio” ha concluso l’esponente di Forza Italia “rivedendo la concessione di fondi a fiere, mercati e spettacoli”.

Sulla difficile situazione economica si sono espressi Stefano Parisi (Lazio 2018) e Daniele Giannini (Lega) che hanno invocato maggiore collaborazione da parte dell’Europa, rivendicando una comunicazione meno allarmistica e è più istituzionale, per “non alimentare la paura che ha arrecato danni incalcolabili alle nostre finanze”. Per Rodolfo Lena (Pd), della commissione regionale Sanità, “la risposta alla situazione di emergenza è stata esaustiva e competente ma anche il privato accreditato deve contribuire con il pubblico al sovraccarico di richieste assistenziali”.

Molto critica la pentastellata Roberta Lombardi, per cui “la rumorosa assenza di Zingaretti suona quasi come disinteresse ai problemi”. La capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Pisana, ha espresso perplessità per quanto attiene alle reti di assistenza territoriale – medici di famiglia, pediatri, assistenza domiciliare e ambulanze – per cui “mancherebbero indicazioni univoche sull’accoglienza negli studi di pazienti malati e dotazioni strumentali sui mezzi di soccorso, specie quelli privati”.

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