La sanità del futuro arriva col…Tempo

92275364_2di Giorgio Scaffidi*

La sirena fende il traffico cittadino: l’ambulanza si fa strada, supera il pronto soccorso di un ospedale e, anche se c’è un malato a bordo va verso un altro ospedale. Questo scenario è stato presentato il 19 luglio scorso al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Si chiama “T.E.M.P.O.” – Trattamento dell’Emergenza Miocardico-ischemica in ambito pre-ospedaliero – progetto di teletrasmissione dell’elettrocardiogramma e di teleconsulto dalle ambulanze del 118 alle Unità coronariche. Il dolore toracico per cui è stato chiamato il 118 può essere dovuto a un infarto del miocardio (IMA). In questi casi, come dicono i cardiologi da oltre 20 anni, il tempo è muscolo, cioè prima si interviene nel modo più adatto, più muscolo cardiaco si salva dalla morte cellulare. La prima ora non a caso è chiamata golden hour, ora d’oro, perché è quella in cui gli interventi di rivascolarizzazione ottengono i maggiori successi, riducendo la sofferenza cardiaca e il rischio di morte. Il paziente deve arrivare in breve tempo nel posto adatto a trattare nel modo migliore il suo IMA con un’angioplastica primaria, che consiste nella riapertura con un palloncino dell’arteria che si sta chiudendo.  È la terapia migliore ma serve un laboratorio di Emodinamica. Questo spiega il percorso dell’ambulanza, diretta al più vicino ospedale con Emodinamica e Unità coronarica per ridurre al massimo il tempo fra l’insorgenza del dolore e la rivascolarizzazione del cuore. Circa 12.000 infarti l’anno si ricoverano negli ospedali del Lazio; più di 4.000 sono tempestivamente diagnosticabili col solo elettrocardiogramma e potrebbero essere immediatamente indirizzati a un ospedale con emodinamica. Col progetto T.E.M.P.O., di cui si è già avviata la fase pilota, si abbattono i tempi. Dall’ambulanza viene trasmesso – oltre a pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturimetria (saturazione dell’ossigeno del sangue, ndr) – anche l’elettrocardiogramma al centro di teleconsulto regionale collocato nella terapia intensiva coronarica (Utic) del San Giovanni-Addolorata e alla centrale operativa 118 di Roma. Il cardiologo dell’Utic si collega in voce con l’equipaggio del 118 e con la centrale. Se conferma la diagnosi di IMA, l’ambulanza raggiunge l’ospedale con Emodinamica più vicino, allertato dalla centrale. Il paziente troverà così una corsia preferenziale senza tappe intermedie, risparmiando fino a 40 minuti. Analogo progetto, Michelangelo-Infarto.net, fu avviato alcuni anni fa ma si esaurì insieme al finanziamento della casa farmaceutica sponsor mentre la Regione assisteva inerte. Forse ora le cose andranno diversamente. Il Club Amicizia dei Lyons di Roma ha finanziato l’acquisto delle prime cinque apparecchiature e la Regione, come sostiene Zingaretti, “vuole procedere nella strada intrapresa facendo proprio il progetto e diffondendolo”. Il primo passo nella costruzione di una rete efficiente e moderna per l’emergenza cardiologica coinvolge 5 mezzi di soccorso (2 ambulanze e 3 auto mediche) provvisti del sistema di teletrasmissione e teleconsulto cardiologico, dislocati all’Addolorata, in piazza Montecitorio, a Roma Est e a Roma Sud. Zingaretti ha dichiarato di voler dotare entro la prossima primavera tutti i 183 mezzi regionali del 118 del sistema di teletrasmissione, per offrire ovunque il diritto alla salute e alle cure. Dopo ristrettezze e tagli, compressi fra piani di rientro e spending review, la sanità del Lazio comincia a muovere passi verso il futuro.
*Responsabile pronto soccorso cardiologico Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata

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