Tumore al seno, a Viterbo un 8 marzo dedicato alla prevenzione

Mammografia gratuita per testimonial della politica locale davanti all’ex chiesa degli Almadiani. La Asl di Viterbo finalizza lo screening periodico cui si sottopongono le ultra 50enni ogni due anni, chiamate dall’azienda con lettera d’invito, alla diffusione del messaggio “prevenire è meglio che curare”. Fino al 30 giugno una unità mobile di mammografia farà tappa nel capoluogo per sensibilizzare le 8200 donne residenti, con l’obiettivo di aumentare gli accessi all’esame. Questo percorso di diagnosi precoce si pone l’obiettivo di ridurre la mortalità per tumore della mammella mediante l’invito ad eseguire l’esame più specifico e idoneo a individuare precocemente il tumore e aumentare la sopravvivenza, migliorando la qualità della vita grazie a interventi chirurgici conservativi e terapie mediche poco aggressive.

Il programma solo nel 2006 è entrato completamente a regime e, ad esame effettuato, viene inviata una lettera a domicilio con la risposta se questo è negativo. In caso contrario la donna viene invitata a un centro di assistenza di II livello, dove vengono effettuate indagini diagnostiche: visita senologica, ecografia, ulteriori proiezioni mammografiche, biopsia. Se il risultato degli accertamenti è positivo alla donna viene proposto un percorso chirurgico oncologico riabilitativo presso l’ospedale di Belcolle.

Presentata in conferenza stampa il 26 febbraio al Palazzo dei Priori, l’iniziativa ha visto la partecipazione di dirigenti dell’azienda sanitaria e di rappresentanti del comune. “Il raccordo istituzionale con quello sanitario – ha commentato la consigliera alle Pari opportunità Maria Antonietta Russo, che effettuerà l’esame mammografico – è fondamentale, soprattutto quando di mezzo c’è la salute e la vita delle persone. Insieme dobbiamo lavorare affinché la cultura della prevenzione raggiunga tutte le famiglie”.

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