Santa Maria della Pietà: la parola al Tar

Dopo lo sgombero le carte bollate. Ė fissata l’11 maggio prossimo l’udienza al Tar del Lazio, in cui si dovrebbero decidere le future sorti del Santa Maria della Pietà, l’ex ospedale psichiatrico in cui il 25 febbraio scorso le forze dell’ordine hanno liberato il padiglione 31. Lo storico complesso, dismesso alla fine degli anni Novanta, da anni è al centro di una battaglia senza esclusione di colpi tra le istituzioni da una parte – Regione Lazio, Asl Roma 1, Roma Capitale – e vari comitati cittadini, tra cui la “Ex Lavanderia”, “Si può fare” e le associazioni dei familiari dei pazienti psichici Aresam e Arap, che nel 2017 hanno presentato ricorso. Motivo del contendere la futura destinazione dei 36 padiglioni, che da una parte si vorrebbero trasformati in “Cittadella della salute e del benessere” mentre i comitati ne rivendicano l’uso socioculturale con i servizi sanitari ridotti al minimo. Nel ricorso si chiede l’annullamento della delibera di giunta regionale, la 787 del 20 dicembre 2016, con cui si stabilisce la destinazione di 27 padiglioni su 36, il 78% del complesso dell’ex ospedale psichiatrico, all’uso sanitario con la gestione della Asl Roma 1. Secondo i ricorrenti, il provvedimento sarebbe in contrasto con quanto stabilito da analogo atto di Roma Capitale, la delibera numero 40 del 2015, che contiene le linee guida sulla destinazione del comprensorio da adibire, secondo il Campidoglio in linea con le richieste di migliaia di cittadini, a un uso socioculturale con “ridotta presenza sanitaria”. Presso il padiglione 31 l’associazione “Ex Lavanderia” operava da anni con attività sociali e di aiuto alla parte più fragile della popolazione, ora l’edificio dovrebbe essere preso in carico da Roma Capitale, che vorrebbe destinarlo ad attività socioculturali. Una diversa utilizzazione degli spazi è prevista invece con il progetto regionale della cittadella della salute, con affidamento di 27 padiglioni alla Asl Roma 1. Tale futura destinazione si porrebbe in contrasto con le richieste di comitati, associazioni e residenti che ritengono il quadrante “già pieno di sanità ma vuoto di spazi culturali e servizi ai cittadini”. La delibera 787 è stata ratificata con un protocollo d’intesa ma all’attivo dei comitati territoriali c’è inoltre una proposta di legge presentata da tempo agli uffici regionali della Pisana, firmata da 12 mila residenti e mai discussa.    

Commenti Facebook:

Commenti