San Camillo in “pole” per i trapianti di midollo

100_2Un traguardo e un obiettivo. Al San Camillo di Roma, il 29 maggio, si celebrano i 1000 trapianti di midollo e “si gettano le basi per una ulteriore fase di miglioramento e di crescita”. Lo garantisce Ignazio Majolino, direttore dell’Ematologia e del Centro trapianti di celllule staminali. La storia del centro inizia nel 1985, quando venne effettuato il primo trapianto “autologo” con cellule staminali prelevate dal paziente, seguito nel 1988 da quello “allogenico” con cellule da familiare. L’evoluzione degli studi e delle tecniche portò poi alla donazione, nel 1994, da soggetto non consanguineo fino ad arrivare, nel 2003 al trapianto “aploidentico”, con cellule di familiare compatibili al 50 per cento e procedura per rendere idonee le rimanenti, onde evitare la possibilità di rigetto. Un cammino importante, costellato di successi, che fanno della struttura del San Camillo un centro di eccellenza, in grado di attrarre pazienti da tutta Italia e da altri Paesi. Il centro dispone di un reparto a bassa carica microbica, con 9 camere sterili. Vi si praticano circa 60 trapianti l’anno, su adulti e bambini. Le patologie trattate più di frequente sono il mieloma multiplo, i linfomi, le leucemie acute e l’anemia aplastica. Alla degenza ordinaria si affiancano l’attività ambulatoriale, di Day-Hospital e l’assistenza domiciliare, curata in collaborazione con l’associazione SanesOnlus, che consente di seguire i pazienti al proprio domicilio, evitando faticosi trasferimenti in ospedale. Il centro del San Camillo e’ stato fra i primi ad ottenere l’accreditamento all’eccellenza ‘Jacie’ e la certificazione di qualità ISO 9001-2008 ed è afferente al coordinamento trapianti di cellule staminali della Regione. L’intenzione è quella di creare un volume di attività maggiore e conseguire livelli di accreditamento più elevati, come l’internazionale ‘Fact-Netcord’. In Italia i numeri di questo settore sono importanti ma non ancora soddisfacenti per rispondere alla crescente domanda. Nelle 19 banche pubbliche sono disponibili circa 25 mila unità di sangue di cordone ombelicale e si stima che nei prossimi anni l’inventario si accresca fino a 75 mila unità. Nel mondo sono stati eseguiti oltre 25 mila trapianti di sangue del cordone ombelicale e le unità cordonali “crioconservate” nelle banche pubbliche sono oltre 650 mila. “Per soddisfare la richiesta – precisa Majolino – tale numero dovrebbe essere triplicato”. Un primo passo verso tale traguardo è costituito dall’accordo di collaborazione sottoscritto l’11 maggio scorso tra il San Camillo Forlanini e l’Università Cattolica Policlinico Gemelli, da cui dovrebbe scaturire la creazione di una Banca per la raccolta delle cellule staminali da cordone ombelicale, allo scopo di potenziare la raccolta delle stesse.

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