Ministero della Salute, la scure dei licenziamenti si abbatte su diciassette tecnici della prevenzione e tre medici assunti con regolare concorso, indispensabili per garantire controlli sanitari presso porti, aeroporti, siti di confine, verificando merci e passeggeri provenienti dai paesi extraeuropei. Si tratta di sicurezza della collettività, proclamata a gran voce dalle istituzioni e, nei fatti, palesemente contraddetta. Per tali professionisti, sebbene reclutati a tempo determinato, c’era tanto di impegno assunto dai vertici del ministero guidato da Orazio Schillaci a inserire nella legge di bilancio 2024 una specifica norma che ne permettesse la stabilizzazione ma i fatti rivelano altro. Sorprendente, per i sindacati confederali, scoprire che nello stesso documento governativo “alla pagina 141 – scrivono i coordinatori sindacali del ministero della Salute Fabio Lupi (Cgil), Fabrizio Garroni (Cisl), Massimo Ausanio (Uil) – si evidenziano altri 3 milioni di euro da tagliare all’attività ordinaria del Ministero della Salute”. Alla protesta si sono unite altre organizzazioni, da quelle della dirigenza ministeriale ai rappresentanti di medici, veterinari e sindacati autonomi. Ė una delle tante note inviate allo stesso ministro e ai suoi più stretti collaboratori, in cui si propone un tavolo di trattativa, sulla base di quanto avvenuto alcuni mesi fa, con l’assunzione di dipendenti reclutati per l’attuazione degli obiettivi del Pnrr. Non possono coesistere, nella stessa realtà, operatori di serie A e altri di serie B. Non solo il piano di ripresa e resilienza targato Ue necessita di forze attive. Ė la stessa Unione europea a esigere fortemente i controlli negli uffici territoriali di sanità pubblica, per assicurare la salute umana e animale e non si comprende come mai la volontà ministeriale non si allinei a tali direttive. Al momento, per i precari non c’è alcuna schiarita. Sono andati avanti di proroga in proroga, trascorrendo le festività natalizie con l’incubo di trovarsi, nel 2024, senza lavoro. Considerato che il servizio svolto è da sempre in carenza di organico, la situazione assume i toni del paradosso, che si è concretizzato nella temuta lettera di licenziamento, arrivata il 29 dicembre. Senza dare alcun seguito a quanto garantito dal Capo di gabinetto del ministro Schillaci e dal Direttore del personale del dicastero, che avevano rassicurato i sindacati su una soluzione positiva della vertenza. Con buona pace delle direttive Ue, della prevenzione e della sicurezza sulla salute della popolazione, slogan usato soltanto in funzione autoreferenziale.

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