Risorse alle Rems, ex manicomi giudiziari

Arrivano dal Fondo sanitario nazionale i finanziamenti per gli operatori delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) del Lazio, strutture che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), di cui nel 2015, con legge numero 81 fu sancita la definitiva chiusura. Una misura attesa da tempo, stabilita dalla determinazione G15024 del 3 dicembre 2021 con l’erogazione di 5.403.735 previsti dal Bilancio regionale, conto economico 2021. I fondi, ripartiti tra le Asl Roma 5, Frosinone e Rieti andranno rispettivamente alle strutture presenti a Subiaco e Palombara, a Pontecorvo e Ceccano e alla Rems del capoluogo sabino, per i professionisti assunti con contratti a tempo indeterminato. La parte del leone la faranno le prime due Asl, con 4milioni 887mila euro per cinque strutture in tutto, operanti dal 2015 mentre a Rieti sono destinati 516mila euro per la residenza operante dal 2 agosto 2021. Una storia sofferta quella delle residenze per misure alternative agli Opg, nata nel 2012 con il  grido d’allarme lanciato da Ignazio Marino, all’epoca presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario. L’allora senatore, in visita a queste strutture, denunciò nel 2011 le condizioni inumane in cui erano tenuti gli internati. Per questo motivo si decise di chiudere gli Opg entro il 31 marzo 2013, con l’obbligo di realizzare strutture alternative sul territorio. Tale previsione, come era facilmente ipotizzabile, non fu mantenuta dalle Regioni, tra difficoltà organizzative, finanziarie e ostilità delle popolazioni che mal digerivano la vicinanza delle Rems. Così, di proroga in proroga, si è arrivati al 2015, con l’iniziale stanziamento di 21 milioni per la risistemazione delle prime tre strutture.

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