Fials: “All’Umberto I il virus corre in ascensore”

“Sars-CoV2: una gestione della degenza preoccupante e inverosimile. Si chiede immediata chiarezza da parte della Regione Lazio, sia per la salvaguardia dei malati che del personale sanitario interno”. Ė quanto riporta una nota diffusa dalla Segreteria provinciale Fials di Roma che intende far luce sulla gestione dell’emergenza da parte del Policlinico Umberto I, sottolineando la necessità del rispetto delle norme sanitarie atte a scongiurare i contagi. Tutto inizia martedì 18 gennaio alle 19:30. Una serie di disposizioni telefoniche autorizza il trasferimento del reparto di Chirurgia di emergenza e urgenza al piano superiore; l’indomani disposizioni scritte sembrano contraddire le precedenti salvo poi essere smentite, le stesse, con ulteriore comunicazione scritta della direzione del dipartimento emergenza-urgenza. Il tutto organizzato con il trasporto di pazienti in isolamento su un unico ascensore, non sussistendo percorsi alternativi, secondo l’organizzazione sindacale “provocando l’infezione in altri pazienti”. E, secondo Fials, gli ordini di servizio non sono cessati, andando ad accavallarsi alle varie disposizioni, provocando “disorganizzazione e dispendio di risorse umane e materiali”, riporta ancora la nota. Ė inevitabile chiedere alla Regione Lazio e alla direzione aziendale di rispettare valori non negoziabili su cura e assistenza sanitaria. “Non vorremmo  che  la degenza di questa nuova area Covid – precisa il comunicato – fosse gestita dal personale inesperto in carico alle cooperative, che ha poca dimestichezza con la gestione di malati infettivi. Si deve prestare attenzione ai risparmi sulla salute. Le cure e le ripercussioni giuridiche imputabili a disguidi organizzativi potrebbero essere più gravose degli impegni sul campo”, conclude il comunicato.

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