Ospedali: i migliori del mondo sarebbero in Usa

Diffusa la classifica dei 200 migliori ospedali del mondo ad opera della blasonata rivista Newsweek, che ha pubblicato i dati forniti da Statista Inc, società leader in ricerche analoghe a livello mondiale e, guarda caso, al top si trovano tre ospedali statunitensi: il Mayo Clinic di Rochester in Minnesota, il Cleveland Clinic di Cleveland, in Ohio e il Massachusetts General Hospital di Boston. Per l’Italia, e in particolare per il Lazio, il verdetto non è soddisfacente: il primo nosocomio che appare in classifica è il Gemelli di Roma, struttura religiosa appartenente al Vaticano, che si piazza al 36esimo posto. Le informazioni provengono da più di 2000 strutture in 27 diversi paesi di ogni parte del globo e per primo, in Italia, li ha resi noti il portale Doveecomemicuro.it, che illustra il metodo di rilevamento basato su tre tipi di fonti: per primo il parere di oltre 74mila medici, dirigenti sanitari, direttori di ospedali, professionisti del settore, segue poi la rilevazione della soddisfazione dei pazienti e infine, gli indicatori che misurano le prestazioni ospedaliere. Scorrendo la classifica, alla posizione numero 52 troviamo il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, mentre al 72esimo posto c’è il Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano. Posizione numero 80 per l’Istituto clinico Humanitas di Rozzano, seguito dal San Raffaele sempre nel capoluogo meneghino all’88esimo posto e l’Istituto di ricovero e cura (Irccs) Arcispedale Santa Maria Nuova al 93esimo. In top 100 anche l’azienda ospedaliera di Padova che occupa la posizione numero 80. Per trovare il primo nosocomio del Lazio dobbiamo scorrere 500 posizioni, fino a rinvenire il Sant’Andrea di Roma. Ancora oltre l’Umberto I, il policlinico Tor Vergata, il Campus Biomedico, il San Camillo, il San Filippo Neri, tutti nella capitale. Poi Belcolle di Viterbo fino al romano nosocomio intitolato a Sandro Pertini in coda alla lista dei 2.200 ospedali dei 27 Paesi sotto esame. Espresse le opportune perplessità su tale tipo di classifiche e il senso da attribuire alle medesime, non sono mancate però le polemiche, specie nella Regione governata da Nicola Zingaretti. A farsi avanti Daniele Giannini, consigliere regionale, membro della commissione Sanità che parla di “bocciatura pesantissima per il Servizio sanitario pubblico del Lazio”, mettendo in rilievo che tra i primi 250 classificati “ben sette strutture sono in altre regioni italiane come la Lombardia, tre in Veneto ed Emilia Romagna, uno a testa in Piemonte e Toscana. “Quando sentiamo parlare di ‘modello Lazio’ in fatto di sanità – incalza l’esponente della Lega – possiamo dire tranquillamente che il nostro governatore, insieme all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, stanno semplicemente edulcorando un’immagine della nostra regione che, allo stato dei fatti, non corrisponde assolutamente alla realtà”. Secondo il consigliere quindi, con i nosocomi regionali ultimi in classifica la gestione del Pd sarebbe un vero flop.  

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