Giulia Rodano, Idv: “Il decreto 80 produce effetti perversi”

Ospedale San Camillo di Roma: i sindacati Cgil e Uil denunciano una situazione anomala. Alcuni medici, su dieci prestazioni, ne presterebbero nove in intramoenia, ovvero visite ed esami eseguiti in ambito ospedaliero ma come attività libero-professionale a pagamento. Su tale vicenda è intervenuta la consigliera regionale Giulia Rodano che ha dichiarato la situazione “indegna della reputazione del più grande ospedale pubblico del Lazio. Nove prestazioni su dieci in intramoenia – sostiene la consigliera – stanno ad indicare che l’attività istituzionale si riduce a poco più che il timbro del cartellino e sorge spontaneo il sospetto che anche questo sia un effetto perverso del decreto 80. I tagli – continua l’esponente di Italia dei Valori – hanno ridotto le prestazioni pubbliche ma non i malati, ai quali non resta che chiedere una prestazione privata agli stessi medici del servizio sanitario, con conseguente aggravio di spesa per le famiglie ed aumento delle diseguaglianze tra chi può pagare e chi deve mettersi in lista d’attesa”. Anche sul protrarsi del commissariamento della sanità regionale, la consigliera ha espresso il suo disappunto:
”la sanità del Lazio non ha bisogno di commissari tecnici ma di uscire dalla fase del commissariamento straordinario. La gestione commissariale sta strozzando la sanità pubblica. Avendo come unico obiettivo la riduzione della spesa, ha prodotto tagli lineari che hanno reso il sistema più inefficiente ridimensionando l’offerta di servizi, senza garantire nessuna trasformazione strutturale. Oggi – osserva Rodano – il commissariamento si rivela un ostacolo all’azione di trasformazione che sarebbe invece necessaria: più passano i mesi e più ne emergono gli effetti paradossali e avvelenati, come quelli denunciati dai sindacati del San Camillo, o come i dati CNA – la confederazione degli artigiani – sulla diminuzione di operatori nel settore sanitario e sociale. A beneficio di questa tesi, anche la decisione del Consiglio dei ministri di sbloccare 350 milioni a prescindere dall’esito del tavolo tecnico potrebbe essere una buona notizia: vorrebbe dire che il nuovo governo prende atto che il sistema sanitario nazionale del Lazio in particolare, hanno bisogno di una politica di investimenti e di riforme e non solo di tagli. Significherebbe che anche il governo chiede di inaugurare una nuova stagione”. Sulla vicenda del San Camillo, la consigliera dell’Idv ha invitato la direzione aziendale a chiarire pubblicamente la vicenda e ha annunciato una interrogazione urgente alla presidente della Regione, commissario alla sanità del Lazio Renata Polverini.

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