Avviare nuovi concorsi in sanità, per sbloccare le graduatorie ancora ferme. L’esortazione arriva dalla Fnopi, Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, che commenta le novità in campo sanitario per la categoria, contenute dal decreto Milleproroghe 2023, approvato il 15 febbraio a Senato, con 88 voti a favore e 63 contrari. Mentre si attende il passaggio alla Camera, entro il 27 febbraio, dalla Federazione arrivano i primi commenti per le misure contenute nel provvedimento. In un comunicato, Fnopi esprime soddisfazione per i “significativi e auspicati passi in avanti che però debbono rappresentare un punto di partenza e non un approdo, da cui partire per sviluppare interventi di carattere strutturale”. Un plauso è riservato alla possibilità di svolgere attività libero professionale anche presso strutture diverse da quella di appartenenza. Il tutto dovrebbe essere regolato da accordi decentrati, con la possibilità di portare le ore di libera professione da 4 a 8 complessivamente. Ulteriori disposizioni, attengono al monitoraggio dell’ingresso di professionisti stranieri, a garanzia di prestazioni ai cittadini che mantengano tutti i crismi della qualità e appropriatezza. Per quanto attiene l’azione di contrasto al precariato storico, presente in sanità dalla notte dei tempi, secondo Fnopi, serve “una nuova programmazione” e sono necessarie “azioni strutturali per rimpolpare gli organici, assicurando un adeguato turn over”. Una delle attuali criticità, per quanto attiene al lavoro infermieristico, è riferita ai carichi di lavoro, non correttamente ripartiti a causa degli atavici vuoti in organico.

 

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