Energy Manager, c’è ma non si vede

Conservazione e uso razionale dell’energia. Lo prevede la legge n.10 del 1991 “Norme in materia di uso razionale dell’energia, risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili” che individua nelle aziende industriali, civili e del terziario una figura professionale che operi in tal senso. Gli ospedali con più di 300 posti letto si sono adeguati ma, tranne qualche caso virtuoso – nel Lazio possiamo citare il Gemelli e il Sant’Andrea – poco si sa sulle attività di questi tecnici, dei risparmi e del reimpiego delle risorse convertite.
Fu l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti, a sollevare l’attenzione su questo professionista con un bando che nel 2009 stanziava 650mila euro per la riqualificazione degli impianti dei nosocomi regionali. Con una nota del maggio 2010, l’Enea ha allertato tutti i presidenti di regione per promuovere un progetto in tal senso. Il Lazio ha aderito. L’adeguamento impiantistico consente, in media, un risparmio del 20% sui consumi, pari a 13 milioni di euro annui. Non poco, considerato il momento.
Resta da definire meglio il ruolo degli Energy manager in ambito aziendale. Spesso privi di poteri di programmazione e intervento, specie in materia di appalti a società di energia esterne, potrebbero a pieno titolo rientrare nello staff dirigenziale, incidendo in maniera decisiva.

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