Corrotti: “Forlanini resti polo sanitario per i cittadini”

Forlanini e progetti regionali: arrivano le prime prese di posizione sulla proposta annunciata dal vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori in audizione il 25 giugno sui fondi del Recovery plan, volta a destinare una parte del complesso al nuovo Politecnico per la formazione e la ricerca tecnologica. Allo sbigottimento dei comitati di cittadini, riuniti nel coordinamento “Forlanini bene comune e proprietà pubblica”, fa da contraltare la rumorosa presa di posizione della consigliera regionale Laura Corrotti, che non le manda a dire al presidente Nicola Zingaretti. “Pensavamo di averle sentite già tutte – attacca l’esponente della Lega – ma ancora una volta continuano i colpi di scena sulla vicenda della riqualificazione dell’ex ospedale Forlanini”. Corrotti punta l’indice non solo contro il presidente ma si rivolge alla “bizzarra maggioranza che ancora lo sostiene” ed elenca, nell’ordine, tutte le più disparate proposte provenienti dai vertici di via Cristoforo Colombo per l’ospedale dismesso il 30 giugno 2015 e lasciato inutilizzato, in stato di abbandono. “Il Forlanini può ospitare nell’ordine: i set cinematografici, i rave party dei centri sociali, qualche evento culturale, l’Agenzia europea della Ricerca biomedica, una struttura per la formazione universitaria, ora anche un Politecnico e persino un gattile – ironizza la consigliera – quello che però non può fare è ciò per cui è stato costruito ed era famoso in Italia e nel mondo: una eccellenza sanitaria a disposizione dei cittadini”. E questo è l’aspetto inspiegabile a cui pochi sanno dare una risposta, nonostante la mobilitazione permanente di cittadini, sindacati e, in passato molti rappresentanti dello spettacolo e della cultura. Così, insiste Corrotti: “Più che spiegare a noi e alle decine di migliaia di cittadini che in questi anni si sono mobilitati per riavere il Forlanini, Zingaretti dovrà spiegare ai sindacati, scesi in piazza il 17 giugno scorso per protestare. L’aspetto paradossale – chiosa l’esponente leghista – è che i sindacalisti sono stati rassicurati sull’utilizzo dell’ex ospedale per scopi sanitari. Forse, qualche spiegazione l’aspetterà anche la Corte dei conti”. E il riferimento arriva immediato ai rilievi con cui il procuratore regionale della magistratura contabile Andrea Lupi (nella foto) il 31 luglio 2020, sollecitò “l’urgente recupero di cui necessita la storica struttura costruita negli anni Trenta come polo di eccellenza e di avanguardia per la cura delle malattie polmonari”. E tra salute e tecnopoli industriali la differenza non è da poco.

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