Acquapendente: “Salviamo l’ospedale”

ospedale_belcolle_vtSanità regionale indebitata: l’eterna lotta delle collettività contro i rigidi piani economici delle direzioni aziendali. Anche ad Acquapendente si ripete il copione di molte altre realtà del Lazio. Una intera comunità perplessa nei confronti di un atto aziendale del commissario straordinario Luigi Macchitella, che secondo amministratori e sindacati presenta luci e ombre. Le preoccupazioni, in particolare, riguardano l’accorpamento dei distretti sanitari che passerebbero da 5 a 3 e il ridimensionamento dell’ospedale di Acquapendente in cui si prevede di eliminare 20 posti letto di medicina, indispensabili secondo i residenti della zona, per una popolazione che invecchia costantemente; si sopprimerebbe la day surgery che non ha liste di attesa e ha effettuato, nell’ultimo periodo 650 interventi; si depotenzierebbe il punto di primo soccorso, in un territorio che ha il primo ospedale di riferimento, il Belcolle di Viterbo, a 65 chilometri. In realtà, nelle intenzioni del vertice aziendale c’è la volontà di razionalizzare mantenendo inalterata l’offerta di servizi, con la creazione di posti letto di lungodegenza e un reparto a gestione infermieristica, previsione che non sembra facile da attuare, considerata la cronica carenza di personale e le difficoltà logistiche e di collegamento tra i vari presidi del circondario. Così sindaci della provincia, operatori e cittadini sono pronti a presentare, il prossimo 2 ottobre, modifiche e integrazioni al documento la cui presentazione alla Regione Lazio – prevista per il 4 – subirà sicuramente uno slittamento. Si sofferma sugli aspetti economici il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che prende in considerazione la ristrutturazione ancora in corso presso il nosocomio: “Non sembra una scelta oculata ridimensionare un ospedale di recente ristrutturazione, il cui ultimo lotto sarà consegnato entro febbraio, per un costo di 800 mila euro”. Ma in fatto di ristrutturazioni Macchitella, grande esperto nel campo, ha un obiettivo ambizioso: iniziare e terminare in 270 giorni lavorativi il completamento del lotto A3 dell’ospedale Belcolle di Viterbo, con la possibilità di recuperare 115 posti letto attualmente carenti. I lavori, del costo di circa 11milioni e 600mila euro, saranno affidati al Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, colosso dell’edilizia civile, che ha curato il restyling di alcuni grandi ospedali romani.

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