Se…sso è meglio: l’amore tra i giovani viaggia sul web

Sarà la rubrica on line “Se Sso è meglio!” ad aiutare e informare i giovani, confusi e dubbiosi sul tema della sessualità e a orientarli rispondendo, attraverso medici specialisti e psicologi, ai quesiti e alle paure più frequenti. L’iniziativa nata sul portale diregiovani.it e lanciata dall’Istituto di Ortofonologia (IdO), prende le mosse da una indagine i cui risultati – presentati nella tavola rotonda “Affettività e sessualità” il 20 settembre scorso nella sala refettorio della Camera dei Deputati – sfatano molti luoghi comuni. Su un campione di oltre 1.600 allievi delle scuole medie e superiori tra gli 11 e i 19 anni, 45 per cento maschi e 55 per cento femmine,  risulta che per 7 ragazzi su 10 il sesso è puro piacere. Infatti, circa il 70 per cento dei giovani sostiene che non è necessario essere innamorati per avere rapporti sessuali. Dato confermato dal fatto, come spiega ancora il sondaggio, che circa il 50 per cento degli adolescenti afferma di essersi innamorato una sola volta e che, per la stragrande maggioranza, è difficile parlare di amore: l’85 per cento preferisce parlare di amicizia. Insomma, ci dicono dall’IdO, “si sentono pronti per gestire le relazioni intime” ma, come sottolinea la relazione conclusiva della ricerca, “mettono alla porta la dimensione affettiva. Fanno l’amore per gioco, per mettersi in mostra, per acquisire popolarità e dimostrare le loro capacità”. All’iniziale baldanza con cui affrontano i rapporti, anche occasionali, seguono però timori e ansie legati alla eventualità di gravidanze indesiderate, per le ragazze, o di aver contratto malattie, nel caso di entrambi i sessi. Una gran parte nel gioco sessuale è naturalmente riservata alla rete: non solo web cam di fronte a cui si improvvisa ogni genere di performance. Il 41 per cento degli intervistati scambia le proprie immagini su internet mentre il 40 per cento dà il numero di cellulare a sconosciuti pur essendo consapevole dei rischi cui va incontro. Sconfortante il risultato riservato all’approccio con i consultori. Una minima parte ne conosce l’esistenza e pochissimi li frequentano.

 

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