La parola d’ordine è chiara: più investimenti sul Servizio sanitario nazionale. Non si interrompe la mobilitazione di Cgil e Uil per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per la difesa e il rafforzamento della sanità pubblica, per una riforma fiscale e la tutela dei salari. Al centro della piattaforma, che porterà di nuovo in piazza migliaia di cittadini e lavoratori, c’è la tutela del diritto alla Salute, per cui si reclama un Servizio sanitario nazionale pubblico e universale, contro la paventata privatizzazione verso cui, per le organizzazioni sindacali, si sta man mano scivolando. Per questo chiedono l’aumento del finanziamento del Fondo sanitario nazionale sia in termini assoluti che in rapporto al Prodotto interno lordo. Altra istanza sindacale riguarda il rinnovo del Contratto collettivo nazionale 2022-2024 e un piano straordinario pluriennale di assunzioni, con il superamento del ventennale tetto alla spesa del personale, che da decenni blocca le assunzioni. L’attenzione di Cgil e Uil si concentra poi sul rilancio e l’adeguamento della rete ospedaliera per favorire accessibilità, sicurezza, qualità, a partire dalla rete dell’emergenza e dai pronti soccorsi ed eliminare le inaccettabili liste di attesa che “negano il diritto alla salute”, scrivono in un comunicato i sindacalisti “favoriscono il ricorso al privato, erodono i salari e le pensioni fino alla rinuncia alle cure”. C’è inoltre preoccupazione, per i sindacati, relativa ai divari e le disuguaglianze tra le varie regioni, “che favoriscono la mobilità passiva, affievolendo il diritto di curarsi nel territorio in cui si vive”. Cgil e Uil scommettono poi sulla futura sanità territoriale che, con ospedali e case di comunità dovrebbe essere più vicina ai cittadini, senza dimenticare disabili e malati cronici.

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