Renata Polverini, ultimi atti

Crisi alla Pisana: le ripercussioni sulla sanità sono nefaste. Resta nel limbo l’attuazione del piano di rientro che – nonostante il deficit dimezzato da 1,4 miliardi del 2009 a 774 milioni del 2011 – ha visto uno stop da parte del ministero dell’Economia nello scorso mese di luglio e attende ora il giudizio di ottobre che, considerata la situazione stagnante, non si prevede positivo. Nei verbali del 24 luglio scorso, i tecnici che ogni trimestre esaminano i conti delle Regioni con la sanità in rosso, giudicano il lavoro del commissario Renata Polverini e dei sub-commissari Spata e Giorgi e rilevano “gravi ritardi nell’attuazione, un risultato di gestione che non tiene in considerazione gli ulteriori elementi di rischio emersi dalla gestione 2011 e a tutt’oggi non quantificati”. Sotto la lente di ingrandimento dei controllori “il ritardo con cui la struttura commissariale sta procedendo a definire i rapporti con gli erogatori privati per l’anno 2012”. Sono note infatti le vertenze aperte con i grandi ospedali religiosi e con importanti gruppi imprenditoriali della sanità privata che ancora reclamano spettanze. Poi la delicata situazione del blocco del turn-over, con interi reparti ospedalieri sguarniti e impossibilitati a garantire l’emergenza e regolari turni di lavoro. “Si sottolinea la mancanza di un documento programmatico complessivo – scrivono gli esperti dell’Economia – che esprima nel dettaglio la necessità di garantire livelli essenziali di assistenza”. Pensare che di tali documenti i cassetti dell’assessorato alla Sanità debbono esserne pieni: alzi la mano quel direttore generale che non ha inviato lunghe missive in via Cristoforo Colombo per dimostrare l’inderogabile necessità di personale. Da ultimo e per la seconda volta, il manager della Asl di Rieti Rodolfo Gianani che il 23 agosto aveva ribadito con una nota ferma e drammatica, l’impossibilità di andare avanti con le risorse umane attualmente a disposizione. Così si è determinato il blocco di 900 milioni causa “gravi ritardi e risultati non sufficienti”. Una bocciatura quindi, di poco attenuata dal calo del deficit, e si deve ancora procedere alla chiusura dei piccoli ospedali – alcuni dei quali graziati dal Tar – al contenimento dei costi per beni e servizi e a una ulteriore cura dimagrante per i privati accreditati. Il tutto mentre si aspetta una definitiva mappa dei posti letto da salvare e redistribuire, da stilare entro il 31 dicembre 2012. Non è certo attività di ordinaria amministrazione.

“Abbiamo fatto scuola”

La presidente uscente rivendica 5 miliardi di tagli e un’azione riformatrice senza precedenti  

Non abbandona la sua veemenza neanche nel momento difficile delle dimissioni Renata Polverini. Va avanti nell’azione di risanamento precedendo le altre Regioni, costrette comunque alla cura dimagrante dal rigoroso esecutivo Monti. Addio ai 14 milioni di euro destinati ai gruppi politici, lievitati dal milione del 2009 precipitevolissimevolmente. Addio alle auto blu per i presidenti di commissione e addentellati vari, addio alla singolarità dei monogruppi. Misure già in atto, al contrario della riduzione dei consiglieri da 70 a 50 che necessita, per Statuto, di una complessa forma di approvazione da parte del Consiglio.

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