Un confronto sereno e costruttivo. I bisogni sociosanitari del quartiere Ponte Mammolo Rebibbia sono stati illustrati il 6 giugno scorso agli interlocutori appropriati: i rappresentanti del distretto sociosanitario della Asl Roma 2. Finalmente le istituzioni ascoltano la collettività dopo anni di manifestazioni, false promesse, rinvii e dilazioni. Sede dell’incontro, i locali del Comitato di quartiere “Mammut” – l’iconico nome legato a ritrovamenti preistorici in zona – in cui i cittadini hanno illustrato ai funzionari dell’azienda sanitaria i bisogni sociosanitari e i problemi quotidiani con cui ogni comune mortale si trova a fare i conti quotidianamente: improponibili liste di attesa, appuntamenti per visite ed esami bloccati o fissati sine die. Moderata soddisfazione, alla fine dell’incontro, è stata espressa dagli esponenti del comitato. “Diverse problematiche sociosanitarie sono state prese in carico dalla Asl ed è quindi iniziato il percorso di attivazione e di cura”, hanno dichiarato, rinviando a prossimi appuntamenti che saranno comunicati sulle pagine social, potente strumento che molto ha significato, in termini di aggregazione, per le recenti e passate battaglie. Primo concreto risultato, l’attivazione di uno sportello settimanale informativo, che la Asl garantirà presso la sede del Mammut, collegato a incontri formativi sul funzionamento dei servizi. Una vera e propria rivoluzione, considerato che uno dei mali endemici della sanità è la carenza di informazione e il mancato scambio di comunicazione con i cittadini. Altra peculiarità, legata alle evidenze epidemiologiche e sociali del quadrante, un canale diretto per assistere i soggetti, tra cui molti minori, temporaneamente presenti (con tessera Stp e/o Eni della Asl), a cui è riservato un trattamento semplificato con accesso diretto e gratuito alle cure. Con l’assistenza di un mediatore culturale per superare le difficoltà linguistiche. (Nella foto: Villa Tiburtina di cui si attende la riapertura nel 2026)

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