G20 della Salute, Draghi le canta all’Oms

La notizia è passata sotto silenzio ma un solco nelle istituzioni europee lo ha scavato. Con grande compattezza e tenacia, il gruppo della Sinistra al Parlamento europeo è riuscito a far approvare un emendamento per la sospensione dei brevetti sui vaccini, richiesta da India e Sud Africa, con 293 voti contro 284. Minimo scarto ma grande imbarazzo per le future mosse del Consiglio Ue che, qualora dovesse dare indicazioni contrastanti con quanto espresso dalla maggioranza, si troverebbe in grande difficoltà minando ancora di più una credibilità nelle istituzioni continentali già da tempo incrinata. Il tutto avveniva mentre nel sontuoso giardino all’italiana di Villa Pamphilj, a Roma, si teneva una sessione del G20 tutta dedicata alla salute del pianeta, con la presidente Ursula von der Leyen sicuramente incantata dalle aggraziate linee del villino dell’Algardi ma poco pronta a pronunciare una parola definitiva sul tema che più sta a cuore alla gran parte degli abitanti del pianeta. “L’Ue farà una proposta a inizio giugno all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) per una terza via sulla condivisione dei brevetti”, ha rassicurato la presidente. Basta però sfogliare un testo di storia dei trattati e politica internazionale per comprendere quanto tali rassicurazioni siano labili, soggette a defatiganti trattative da parte di organismi sovranazionali che altri risultati non hanno mai prodotto se non funzioni di rappresentanza. Una certezza però l’abbiamo avuta, recuperando qua e là qualche notizia sull’improduttivo summit: le parole del premier Mario Draghi relative all’azione dell’Oms, seppure con la consueta eleganza, un filino di critica la lasciano trasparire. Dopo aver ricordato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dal 1948, anno di nascita, svolge “un ruolo di coordinamento nel controllo delle epidemie e nella standardizzazione dei farmaci” il presidente del Consiglio ha aggiunto che “Il suo ruolo è altrettanto importante nel mondo di oggi. Dobbiamo fornire all’Oms finanziamenti sostenibili e prevedibili e consentire a essa di diventare più efficace”. Con l’abituale franchezza, il premier ha rimarcato che “una forte guida internazionale è fondamentale per garantire che sia in atto un efficace sistema di allerta precoce e che i governi possano condividere rapidamente le loro migliori pratiche per prevenire, contenere e gestire una pandemia”. Chi non ricorda ritardi, incertezze, omissioni, misure insufficienti da parte dell’Oms alzi la mano. Draghi non ha avuto paura di sottolinearli in un consesso internazionale. Ora, anche  in Italia, si attendono i fatti. (Nella foto: il Casino del Bel Respiro a Villa Pamphilj, di Alessandro Algardi)
  

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