Cto: nuovo futuro con il punto di primo intervento

Dal 7 marzo 2011 l’ ospedale Cto Alesini di Roma volta pagina. E’ la data che porta l’accordo, siglato tra il direttore generale Antonio Paone e i sindacati dei medici di famiglia, con cui si sancisce la nascita di una attività sperimentale attraverso il “Punto di primo intervento (Ppi) con annesso ambulatorio di medicina  generale”.
Si tratta, in sostanza, di un servizio atto ad assicurare I’assistenza ai cittadini durante l’arco della giornata, per tutta la settimana, evitando il ricorso inappropriato al pronto soccorso.
Un primo passo verso la sanità vicina al cittadino e rivolta al territorio con le garanzie di un vero e proprio presidio ospedaliero dotato di tutte le strumentazioni tecnologiche e le prestazioni specialistiche.
Ci sarà inoltre il supporto dei medici specialisti del Cto che esamineranno comunque i casi più complessi garantendone, se necessario, il trasferimento e il ricovero nella struttura più appropriata alla patologia con idonei mezzi di soccorso.
L’attività di coordinamento tra il Ppi e gli ospedali a più elevata complessità assistenziale, sarà assicura da un responsabile della struttura in constante collegamento con la direzione sanitaria di presidio al fine di assicurare la tempestività degli interventi.
Il punto di primo intervento sarà affidato ai medici di medicina  generale con incarico a tempo  determinato (la cosiddetta  assistenza primaria o  continuità assistenziale e medicina dei servizi).
Da notare, infine, che per tutti gli assistiti sarà compilata una cartella medica informatizzata collegata alla rete telematica dell’azienda Asl Roma C.

Antonio Bertolini: “Accordo modello che argina il ricorso agli esterni”

E’ un accordo importante che rilancia un modello – vedi l’Ospedale Regina Margherita di Roma – di integrazione ospedale/territitorio che vede al centro il medico di medicina generale. L’XI Municipio ha valutato positivamente tale accordo, in un contesto difficile, con una tra le popolazioni più anziane di Roma e un’elevata domanda di medicina generale attiva 24 ore su 24. Resto però del parere che solo accanto a un vero pronto soccorso – di cui il Cto è stato privato – il punto di primo intervento possa dare risposte efficaci filtrando la domanda impropria che rallenta la vera emergenza. Col PPI attiviamo un modello di sanità pubblica rispettoso dei contratti nazionali e regionali rappresentativi di varie figure professionali: medici iscritti nella graduatoria aziendale e regionale a basse scelte di assistiti o a poche ore di servizio in guardia medica. Un modello più complesso certo, rispetto ai pacchetti pronti e spesso costosi forniti da cooperative o società di servizi, ma che argina i processi assistenziali di esternalizzazione dei servizi il cui diffondersi eccessivo e competitivo credo possa minare la cultura del Servizio sanitario nazionale nel suo insieme e regionale pubblico, aprendo la strada a mutue e casse integrative, che mettono in discussione il diritto a essere tutti uguali rispetto alla accessibilità alle cure.

 

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