“Restiamo in attesa di risposte concrete”. Con questo annuncio i sindacati Filcams-Cgil Roma Lazio e Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti, comunicano di non voler procedere, per il momento, allo sciopero indetto il 4 luglio, a tutela di 500 lavoratori delle cooperative di pulizia a cui la Asl Roma 5 ha dato in appalto la sanificazione degli ospedali di Palestrina, Monterotondo, Tivoli, Colleferro e Subiaco. E l’incendio rischiava di estendersi anche alla Asl Roma 3, per l’ospedale Grassi di Ostia. Una situazione esplosiva quella delle cosiddette esternalizzazioni ovvero, servizi affidati all’esterno in quanto nella sanità non si assume più in modo appropriato da decenni. Così, a partire dal Policlinico Umberto I, lo stillicidio di politiche di riduzione dei servizi è andato avanti, arrivando a colpire i lavoratori degli ospedali a Nord-est di Roma che hanno visto la decurtazione del 32% delle ore di servizio loro attribuite, mentre a Ostia si parla del 28% in meno. Numeri da mettere in allarme non solo i lavoratori ma anche i pazienti e le famiglie, che vedrebbero improvvisamente deteriorate le condizioni igieniche dei nosocomi, con gravi rischi per la salute. Così a fine giugno, con gran dispiegamento di forze è stato annunciato lo sciopero di martedì 4 luglio, sospeso poche ore prima in quanto la Asl, come comunicano in una nota i sindacati, avrebbe “manifestato la volontà di trovare soluzioni alternative alla soppressione delle ore di servizio dedicate a pulizia e sanificazione degli ambienti”. La tregua armata è dovuta alla convocazione in extremis della società “Operosa” da parte della direzione aziendale. Il timore di pesanti ricadute occupazionali è forte e si cercano soluzioni tampone. “Per parte nostra – proseguono i sindacalisti nella nota – siamo soddisfatti del fatto che sia emersa la volontà di trovare alternative a una decisione che riteniamo irricevibile. Al momento lo sciopero è tuttavia sospeso, in attesa che arrivino risposte concrete: per la revoca attendiamo il formale ritiro della procedura di mobilità aperta dalla società ‘Operosa’. Se questa prospettiva non si realizzerà presto, riconvocheremo lo sciopero”, continuano i sindacalisti, anche loro in attesa di un incontro chiarificatore con la direzione della Asl Roma 5, in cui attendono di ricevere precise garanzie. “L’auspicio è quello di avviare un dialogo che porti a trovare una soluzione immediata, che sarà fondamentale non soltanto per i lavoratori, ma anche per i pazienti delle strutture ospedaliere della Asl Roma 5”, concludono i sindacalisti. Solidarietà ai lavoratori, è stata espressa anche dalle forze politiche. Marco Colarossi e Roberta Della Casa, consiglieri del Movimento 5 Stelle della Regione Lazio, che in un comunicato parlano di “situazione che mette a rischio numerosi posti di lavoro oltre che i servizi di pulizia e sanificazione in diverse strutture ospedaliere”. Per questo nei giorni scorsi hanno presentato un’interrogazione al presidente della Regione Francesco Rocca, in cui chiedono quale sia la posizione della Asl Roma 5 per scongiurare il ridimensionamento aziendale che andrebbe a gravare sul personale di assistenza e sui pazienti.

 

Commenti Facebook:

Commenti