Un salto indietro nel tempo all’Istituto Regina Elena di Roma. Nell’ospedale specializzato nella cura dei tumori, il 16 gennaio scorso si è commemorata la memoria di Jelena Petrovich Njegosh, meglio conosciuta come Elena del Montenegro, a 150 anni dalla sua nascita. Moglie di Vittorio Emanuele III di Savoia e madre dell’ultimo re d’Italia Umberto II, la regina a cui è intitolato il nosocomio, nacque l’8 gennaio 1873 a Cettigne, nel piccolo principato slavo e subito si distinse per l’interesse alla branca della medicina, i cui studi intraprese per poi ottenere la laurea honoris causa. Sensibile e votata all’attività caritatevole, dopo il matrimonio con il Re d’Italia, celebrato il 24 ottobre 1896 – previa conversione dalla religione ortodossa a quella cattolica – finanziò opere benefiche, nel 1908 portò i soccorsi ai terremotati di Messina, promosse iniziative per la formazione e l’aggiornamento professionale dei medici e degli operatori sanitari per la ricerca contro la poliomielite, la malattia di Parkinson e soprattutto contro il cancro. Tanta dedizione le valse il conferimento della Rosa d’oro della cristianità da parte di Papa Pio XI, massimo riconoscimento della Chiesa cattolica. Durante la prima guerra mondiale Elena fece l’infermiera a tempo pieno e trasformò in ospedali sia il Quirinale sia Villa Margherita, residenza dei sovrani. A suo nome venne intitolato a Milano nel 1909 un reparto ostetrico autonomo inizialmente chiamato Asilo Regina Elena. Oggi il reparto è diventato l’Istituto di Ostetricia-ginecologia e Pediatria Regina Elena, noto ai milanesi come “Clinica Regina Elena” e incluso nella fondazione dell’ospedale Maggiore. Al Regina Elena di Roma, che fa parte degli Istituti Fisioterapici Ospitalieri, per renderle omaggio è stato collocato il suo busto in marmo nel grande atrio, insieme a una lapide. Nella sua attività presso l’ospedale allestito al Quirinale, la regina affiancò l’oncologo Raffaele Bastianelli, che dopo il primariato al policlinico Umberto I ricoprì per primo, la carica di direttore scientifico dell’Istituto Regina Elena dal 1931 al 1950. La commemorazione, dopo la parte istituzionale, ha avuto un risvolto più mondano, con l’allestimento di una mostra, sempre nell’ampio atrio dell’Istituto romano, con la collezione di copertine delle più importanti riviste dell’epoca, tra cui “La domenica del corriere”, con ampi servizi sulla vita e l’attività della sovrana.

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