Da tempo “sorvegliata speciale” da parte della Regione Lazio, la sanità penitenziaria fa piccoli passi avanti, con l’ampliamento dei servizi e il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori. Considerata da sempre uno dei punti dolenti di un settore già gravato da numerosi problemi, la salute nei penitenziari inizia un percorso virtuoso nell’istituto di pena romano di Regina Coeli, con l’attivazione di moderni reparti indispensabili per garantire cure efficaci e tempestive. Nella Regione Lazio sono presenti 14 penitenziari per adulti e uno per minori, più un centro di prima accoglienza. Tutte le Asl, esclusa la Roma 5, si trovano a gestire almeno un istituto di detenzione. Il coordinamento tra le aziende sanitarie e le amministrazioni carcerarie è rappresentato da un “Osservatorio permanente”. Partito nel 1999, con il decreto numero 230, il passaggio di consegne tra ministero della Giustizia e dicastero della Salute in tema di cure e assistenza ai reclusi, ha richiesto un ventennio per trovare piena applicazione. Nel tempo si sono succedute norme nazionali, regionali, accordi tra Stato ed enti locali e ancora, tavoli tecnici, gruppi di lavoro e osservatori territoriali, che hanno appesantito notevolmente una riforma problematica fin dall’esordio. A mano a mano si è arrivati a piccoli progressi che ora, grazie a investimenti ad hoc, trovano il loro completamento. Nello storico istituto di pena della capitale, sono state aperte due sale operatorie che consentiranno interventi di chirurgia ambulatoriale, chirurgia generale, chirurgia odontostomatologica, chirurgia plastica e dermatologica, chirurgia ortopedica, endoscopia digestiva. Anche gli ambienti di cura sono stati rinnovati e il centro sanitario ora può giovarsi di nuove apparecchiature elettromedicali e in più un servizio di telecardiologia, risorsa importantissima per consulti a distanza. Soddisfazione è stata espressa dal presidente Francesco Rocca che, avendo “toccato con mano le condizioni disperate in cui operava il personale sanitario della Asl Roma 1” competente per territorio, ha inserito tra le urgenze il miglioramento dei servizi “per offrire alla popolazione carceraria un’assistenza adeguata”, scrive sui social. E riceve l’apprezzamento da parte degli esponenti di maggioranza del Consiglio regionale, tra cui Marco Bertucci, presidente della commissione Bilancio che parla di una “Regione che sta mantenendo tutti gli impegni presi, ottenendo un risultato straordinario con un altro passo nel percorso nelle pari opportunità di accesso alle cure e nel diritto alla salute”. Non manca un plauso di Bertucci alla direttrice della casa circondariale Claudia Clementi e al garante delle persone “ristrette” Stefano Anastasìa e alla “lodevole opera” portata avanti da tempo per garantire uguali diritti per tutti, una grande prova di sinergia istituzionale affinché sia garantito il diritto alla salute e alla cura, senza distinzioni di status.

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