La sanità continua ad assumere anche nel 2024. Nelle scorse ore la Regione Lazio ha autorizzato il reclutamento di 235 professionisti sanitari a tempo indeterminato a favore dell’ospedale San Camillo di Roma, con un investimento pari a 14 milioni di euro. In sintesi, i nuovi assunti in pianta stabile sono: 35 anestesisti, 3 medici di Medicina interna, 4 neurologi, 12 radiologi, 12 tecnici di Radiologia, 129 infermieri, 36 operatori sociosanitari e 4 amministrativi. I 235 nuovi operatori sanitari vanno a sommarsi alle 4.054 assunzioni a cui la Regione Lazio ha dato il via nel 2023, tra cui sono compresi ben 313 medici di emergenza e urgenza, per fare fronte alle gravi criticità della “prima linea” degli ospedali.  Basteranno per risolvere il problema del sovraffollamento in pronto soccorso? Al momento la risposta non è certamente positiva. Come, d’altra parte, sembra non aver risolto il problema l’attivazione di misure straordinarie per far fronte alle eterne attese dei pazienti dei nosocomi romani dopo l’incendio dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. Il reperimento di 178 letti e le 10 ambulanze in più in circolazione per un mese, prorogabile per altri 30 giorni, non sembrano aver avuto effetti dirompenti su un atavico problema che affligge il pronto soccorso da decenni, più o meno da quando si decise di praticare i tagli lineari negli ospedali. Con gli ultimi provvedimenti, l’investimento per il capitale umano del comparto sanità passa a 209,5 milioni di euro tra il nuovo anno e il precedente, quando la spesa era stata di 195,5 milioni di euro per il 2023.  Inoltre, l’amministrazione regionale ha concesso lo scorso mese il rinnovo contrattuale per tutti i lavoratori precari della sanità, chiedendo, altresì, ai direttori generali e ai commissari straordinari delle Asl e delle aziende ospedaliere, dei policlinici e degli istituti di ricerca a carattere scientifico, di avviare le procedure di stabilizzazione, che dovranno essere concluse entro il prossimo aprile.

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