Prende vita il 26 gennaio al San Giovanni Addolorata di Roma il centro Tobia, non solo un luogo fisico ma un concreto percorso assistenziale riservato ai pazienti con disabilità psico-fisica che manifestano difficoltà relazionali. Sono sempre più numerose queste persone fragili che, bisognose di una prestazione sanitaria incontrano mille difficoltà a causa del loro stato di salute. Perfino un semplice esame diagnostico o una routinaria cura odontoiatrica, possono costituire un ostacolo, quando ci si trova di fronte a soggetti cosiddetti “non collaboranti” in mancanza di professionisti o strutture adeguate ad accoglierli. A soccorrere, è arrivato il progetto Tobia, che non è solo il nome del personaggio biblico considerato uomo buono e giusto che si prendeva cura dei più bisognosi. In questo caso si tratta dell’acronimo di “Team operativo bisogni individuali assistenziali”, un progetto con una solida storia dietro, nato all’ospedale San Paolo di Milano nel 2001 grazie a una intuizione del medico Filippo Ghelma, approdato al San Camillo Forlanini di Roma con Stefano Capparucci, fisioterapista da decenni impegnato nella risposta ai bisogni sanitari e sociali dei più fragili. Campanello d’allarme, sulla condizione di persone con difficoltà di “presa in carico”, fu lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2002, con cui nel “Rapporto sulla equità sanitaria per i disabili”,  si evidenziò la minore aspettativa di vita di queste persone, che spesso hanno difficoltà perfino ad accedere ai presidi sanitari pubblici. Un monito raccolto, da Milano a Roma e ben presto in tutto il Lazio, territorio in cui 15 strutture sanitarie adotteranno tale protocollo che si giova di apposite linee guida regionali e ha visto la formazione di 80 professionisti di varie discipline. E oggi il centro del San Giovanni – inserito nella rete Tobia-Dama regionale, con la Determina numero G01769 “Linee di indirizzo della Regione Lazio per l’organizzazione di percorsi assistenziali rivolti a persone con disabilità complesse cognitive e relazionali” – accoglie gli assistiti inviati dai medici di famiglia, dai servizi di riabilitazione, dalle famiglie stesse. “Garantire la dignità, i diritti, l’accesso alle cure e dunque il benessere delle persone con disabilità – sostiene Tiziana Frittelli, direttore generale San Giovanni Addolorata – è sicuramente la strada giusta per arrivare a essere un ospedale a misura dei fragili e quindi un ospedale per tutti”. Le fa eco Massimiliano Maselli, assessore ai Servizi sociali e alla disabilità della Regione Lazio, che sottolinea come “Il Progetto Tobia diventerà un modello nel Lazio, affinché sia garantita un’accoglienza e una cura sanitaria tempestiva e altamente qualificata attraverso un percorso multidisciplinare negli ospedali”. Al Centro Tobia si accede chiamando il numero 06/77058921 oppure 331/1706703 per le segnalazioni dei casi; si procede poi alla raccolta di dati anamnestici e anagrafici rilevando le esigenze del paziente. Il servizio telefonico è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14. In alternativa, si può scrivere a centrotobia@sangiovanni.roma.it. Si avrà una risposta entro 24 o 48 ore. Indirizzo del centro: presidio Santa Maria corpo L, accesso pedonale in via San Giovanni in Laterano 155 e carrabile in via Merulana 143, a disposizione il parcheggio riservato ai disabili. (AgenPress)

 

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