Pronto soccorso\2: Pronto soccorso: “I tagli minano il diritto alla salute”

Protagonista di un recente monitoraggio notturno al San Camillo, Corrado Stillo, responsabile dell’Osservatorio per la tutela dei diritti dell’Associazione Dossetti, commenta i principali mali delle strutture assistenziali cittadine, accresciuti dalla insicurezza degli operatori che, complice la situazione, sono spesso vittime di aggressioni verbali e fisiche

Gironi danteschi, così avete definito i pronti soccorsi della capitale. Di chi la colpa?
In primo luogo l’emergenza paga la carenza di servizi territoriali: ambulatori dei medici di famiglia chiusi nel fine settimana, insufficienza dei punti di primo intervento con operatori e strumenti idonei all’assistenza di base. In più di trent’anni, per la prevenzione e la medicina territoriale non si è fatto nulla e questo spiega il massiccio ricorso dei cittadini, specie se anziani e fragili, al pronto soccorso, anche in caso di patologie che potrebbero essere affrontate con successo altrove.
La responsabilità di tale situazione potrebbe essere anche di natura organizzativa.
Se il personale medico e di assistenza non ce la fa a rispondere alla massiccia richiesta di interventi, dobbiamo ringraziare i provvedimenti attuati con il piano di rientro. La carenza dei posti letto è una delle prime cause del sovraffollamento e delle attese interminabili e la politica dei tagli non paga. Alla lunga, saranno maggiori i costi sopportati, sia sul piano economico che sul piano sociale. In questo modo, non si garantisce il diritto alla salute dei cittadini e si mette a rischio l’incolumità degli operatori.
Qualche ricetta da applicare subito per migliorare la situazione?
Innanzitutto l’accoglienza, il comfort, il rispetto della privacy dell’assistito. Poi la comunicazione ai parenti e, anche per questi, una logistica migliore dell’attuale. Non è pensabile, in un ospedale che ha visto importanti ristrutturazioni, assistere alla bolgia quotidiana nelle sale d’attesa, anguste e poco comode rispetto all’afflusso massiccio di un nosocomio di tale importanza. Il pronto soccorso dovrebbe essere il biglietto da visita ma non ci siamo. Per non parlare poi della segnaletica.
Carente?
Inquietante direi. Manca qualsiasi indicazione esterna agli edifici e, dentro il pronto soccorso, viene indicato il Tribunale del Malato in prossimità di un gabinetto…

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