Migliorano le condizioni di Francesco Le Foche, l’immunologo clinico noto al grande pubblico nel periodo del Covid, aggredito lo scorso 6 ottobre nel suo studio di Roma da un ex paziente. Dopo un controllo oculistico, è stato accertato il suo recupero, con il superamento della commozione cerebrale che ha subito. Con tre complessi interventi in quattro giorni, in anestesia generale, gli è stata ricostruita la retina e per fortuna, non dovrebbe avere conseguenze per la vista. Ai microfoni di Rai Radio 2, nel corso del programma ‘I Lunatici’, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalle 23 alle 3, il professore ha raccontato due giorni fa la sua vicenda, soprattutto ha narrato la sua esperienza, per una volta in veste di paziente. “Il mio è stato un percorso istruttivo, sono stato dall’altra parte della corsia e ho apprezzato quello che i miei colleghi fanno per tutti – ha dichiarato – e a loro devo dire grazie”. Lo specialista ha poi rivolto un pensiero ai medici che, tutti i giorni in prima linea, affrontano pericoli di ogni genere. “Penso ai medici di medicina generale che sono da soli nel loro ambulatorio, ai medici del pronto soccorso, che sono esposti alle possibilità di aggressioni. Il mio è stato un caso eccezionale – ha continuato – e mi sento dalla parte della mamma del mio aggressore, che segue tantissimo il figlio e credo abbia fatto il massimo per lui. Vorrei abbracciarla per il trasporto affettivo che ha nei confronti di questo ragazzo”. Parole nobili, che accrescono ancora di più l’ondata di solidarietà che ha circondato il medico dopo la violenza subita. Il problema, è evidente, riguarda le strutture di salute mentale, non in grado di intercettare per tempo il disagio, a causa della penuria di servizi e di risorse umane. Una carenza che non ci possiamo permettere.

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