I giovani e la rete, un rapporto controverso. Sono ormai universalmente riconosciuti i danni che un uso scorretto del digitale può provocare, specie per quanto attiene a fenomeni di violenza, bullismo e per i danni che possono derivarne alla salute mentale dei ragazzi. Per questo, il Corecom, comitato di controllo sulla comunicazione della Regione Lazio, da tempo è impegnato a porre un argine. In tal senso si inserisce il progetto Pa.Di., patentino digitale, percorso formativo di venti ore rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado degli istituti di tutto il territorio regionale. L’importanza dell’introduzione nel sistema scolastico di misure stabili, non episodiche, per intervenire efficacemente sin dai primi anni del percorso di studi, al fine di indirizzare, orientare e formare gli studenti al pieno esercizio delle competenze e della cittadinanza digitali, è sottolineata da numerosi studi, linee guida e raccomandazioni nazionali e internazionali, dell’Unesco in particolare. Ulteriore impegno, il Corecom lo ha riservato alle scuole del primo ciclo di studi in cui, grazie a due protocolli d’intesa siglati tra la presidente del comitato Maria Cristina Cafini ed Ester Corsi, preside capofila di Arete – gruppo di lavoro per l’educazione digitale – sarà possibile applicare particolari misure previste da un accordo quadro siglato tra lo stesso Corecom e la Regione Lazio. I due progetti, patentino digitale e Educazione ai media, godono del patrocinio della Autorità garante per la protezione dei dati personali e puntano sulla formazione di docenti, educatori, famiglie e studenti, per approdare a un uso responsabile delle tecnologie e tutelare i diritti di tutti, in particolare dei minori.

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