Diabete, strategia Ue contro la patologia

diabete-infantileDiabete, una patologia che più di altre malattie croniche correlate all’invecchiamento della popolazione, sta avendo un impatto significativo in termini di costi sociali ed economici in tutta Europa. Per questo il parlamento europeo si appresta ad attivare piani specifici da far adottare agli Stati membri. Di ciò si è parlato nel convegno del 31 marzo a Roma, presso la sede italiana dell’assemblea Ue, nell’ambito dell’incontro “Una Roadmap per il diabete in Europa e in Italia”, organizzato sotto l’egida di Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, Università di Roma Tor Vergata e Diabete Italia, alla presenza di esperti e dei massimi esponenti dell’organismo sovranazionale. A tale scopo, la Commissione Europea ha avviato lo scorso mese di gennaio a Madrid, il programma “EU Joint Action on Chronic Disease – CHRODIS”, nel quale l’Italia ricopre il ruolo, attraverso il Ministero della Salute, di coordinatore del gruppo sul diabete. Il nostro Paese è da sempre impegnato su questi temi – ha ricordato Paola Pisanti, presidente della commissione nazionale sul Diabete del ministero della Salute e ha varato nel 2013 il Piano nazionale sulla malattia diabetica, recepito dalla Conferenza Stato-Regioni, che funge da guida nella lotta alle malattie croniche in Italia. L’incontro di Roma è stato anche l’occasione per presentare il programma del 7° Italian Barometer Diabetes Forum, che avrà luogo presso la sede di rappresentanza dell’Università di Roma Tor Vergata di Villa Mondragone, a Monte Porzio Catone, il 10 e 11 Luglio 2014, durante il semestre di presidenza italiana Ue. Una strategia a tutto tondo quindi, che vede il nostro Paese in primo piano nella prevenzione, cura e lotta a una patologia tanto insidiosa, in grado di provocare complicanze di vario genere: dalla malattia coronarica – ne soffre il 10% di coloro che hanno il diabete – alla retinopatia con il 34% di persone affette. Per non parlare dell’insufficienza renale, con il 5 -10% degli affetti con diabete di tipo 2 e il 30 – 40% delle persone con diabete di tipo 1. Altre conseguenze della malattia: la neuropatia che, come ha spiegato Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia, affligge il 32 per cento di pazienti. “Sono complicanze che hanno un esito nefasto – sostiene il professore – oltre il 50% di coloro che hanno il diabete muore a causa di problemi cardiovascolari e il 10 – 20% per insufficienza renale. Le complicanze sono anche le maggiori responsabili del forte impatto che la malattia ha sul sistema sanitario”, ha aggiunto il presidente. Sempre secondo i dati IDF, l’8,3% della spesa sanitaria in Italia viene destinata al diabete: il costo medio annuo per una persona con il diabete è di 2.540 euro, di cui oltre il 50% viene assorbito dai costi di degenza ospedaliera e solo il 6,3% dai farmaci antidiabete. Ma non esistono solo i costi per il trattamento e la cura della malattia, che in Italia ammontano a 7,9 miliardi, ma anche i costi indiretti legati a riduzione della produttività, giornate di lavoro perse e via dicendo, che si stima siano circa 12,6 miliardi: un impatto notevole per la società.

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