Ciacciarelli: “La Asl di Frosinone non è di serie B”

“Vorrei capire quali urgenti provvedimenti, normativi e finanziari, la Regione Lazio intende assumere per procedere al necessario, razionale ed equo riequilibrio, delle risorse da assegnare alle Asl del Lazio, in particolar modo a quella di Frosinone, sempre più penalizzata. Il suo budget, infatti, è insufficiente e si ritrova con un enorme handicap, rispetto alle reali necessità”. Lo ha dichiarato il consigliere della Lega Pasquale Ciacciarelli, nel corso della seduta 72 del Consiglio regionale, tenutasi in modalità telematica mercoledì 18 novembre. Una assise con episodi di nervosismo, per numerosi problemi tecnici insorti che, a detta degli esponenti leghisti, avrebbero impedito la loro disconnessione dai lavori. Le critiche del consigliere sono riferite all’assistenza domiciliare per cui, data la scarsità di fondi assegnati, si determinerebbero differenze tra le Asl più svantaggiate e quelle privilegiate “creando, di fatto, una sanità di serie A e un’altra di serie B”. La differente ripartizione di fondi sarebbe determinata dal fatto che alcune aziende si rivolgono a servizi esterni per assicurare l’assistenza domiciliare, con maggiore necessità di risorse mentre le aziende che fruiscono delle prestazioni di operatori interni fruiscono di minori disponibilità. Un paradosso, che l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha cercato di ridimensionare riferendo di un 30 per cento di risorse aggiuntive stanziate di recente per colmare il gap, più un premio contrattuale per gli operatori dell’assistenza domiciliare interni alle Asl. “Non ho contezza di quanto le Asl abbiano messo in campo – ha ribattuto Ciacciarelli – perché mi giungono segnalazioni da cittadini che si sentono completamente abbandonati nella malattia Covid”. A tal fine il consigliere, consapevole del momento di grande difficoltà, ha richiesto al responsabile della Sanità di supervisionare quanto avviene nelle aziende nell’ambito dell’assistenza domiciliare.    

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