AssoTutela: “il Forlanini diventi polo riabilitativo”

“Vogliamo suggerire una proposta: l’ospedale Carlo Forlanini di Roma può diventare un polo riabilitativo post-Covid”. Lo dichiara in una nota Michel Emi Maritato, presidente di AssoTutela, gruppo impegnato da anni nella segnalazione delle disfunzioni della sanità regionale. “Quale migliore possibilità di quella offerta dall’immenso stabile – spiega il presidente – circondato da uno stupendo parco, nato proprio per la cura di una affezione polmonare come la tubercolosi, pensato per la lungodegenza e con concezioni costruttive all’avanguardia? L’ospedale è chiuso e inutilizzato dal 2015, uno spreco inaccettabile mentre i pazienti restano in attesa di un posto letto assiepati per giorni e giorni in pronto soccorso”. La proposta di Maritato si lega a quanto previsto dalla  determinazione della Regione Lazio G11898 del 14 ottobre 2020 “Linee di indirizzo organizzative per la riabilitazione respiratoria in pazienti affetti da polmoniti interstiziali su base virale Sars-CoV-2 e virus simili” e va incontro alle previsioni della comunità scientifica secondo cui, i postumi della malattia lasciano strascichi che necessitano di una riabilitazione estensiva e sicuramente prolungata. Si tratta di superare in molti casi i deficit cognitivi, psicologici e fisici derivanti dalla ventilazione meccanica e dalla degenza in terapia intensiva e sub-intensiva che subiscono i malati di Covid-19. La proposta segue, in ordine di tempo, due manifestazioni presso il complesso monumentale del Forlanini che hanno acceso di nuovo i riflettori su una chiusura considerata da migliaia di cittadini un provvedimento inspiegabile. Per primi, i rappresentanti dei movimenti di lotta riuniti sotto la sigla “Roma in piazza”, che la scorsa settimana hanno organizzato una occupazione simbolica dello stabile, rivendicando il primato della sanità pubblica sul privato e chiedendo la riapertura del presidio. L’altro, un evento più istituzionale, risale a sabato 21 con la visita di Virginia Raggi, sindaco di Roma che insieme ai tre specialisti di patologie polmonari Massimo Martelli, Giovanni Puglisi e Salvatore D’Antonio, già primari dell’ospedale e Stefano Barone, segretario provinciale di Nursind sindacato infermieristico, ha potuto constatare le reali condizioni del padiglione centrale dell’ospedale. Anche la prima cittadina di Roma, ha sostenuto la riapertura del presidio, “per accogliere e curare pazienti Covid-19”.   (Nella foto la storica fisioterapia del Forlanini – Archivio Inps)

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