Progetti didattici e di ricerca, piani di sviluppo di nuove terapie e tecnologie innovative, partecipazione ai laboratori di ricerca e programmi per l’avanzamento delle conoscenze scientifiche. Questi, in sintesi, i contenuti dell’accordo quadro di collaborazione triennale siglato il 28 marzo tra l’Università – Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico di Roma e l’Istituto di ricerca di Biologia molecolare (Irbm) di Pomezia, importante centro di ricerca scientifica e farmaceutica, che opera nel campo della biotecnologia molecolare, della scienza biomedicale e della chimica organica. Un colosso di caratura internazionale nell’area metropolitana di Roma, che dà un notevole impulso al settore della ricerca nel territorio del Lazio. Particolarmente attivo in settori come quello oncologico, delle malattie neurodegenerative e delle malattie infettive, l’Irbm insieme ai suoi partner, in base all’intesa siglata, svilupperà ambiti di ricerca e sviluppo in farmacologia, oncologia, neuroscienze, apparato locomotore, infettivologia e biofarmaceutica. Si prevede, in particolare, la possibilità di dar vita a progetti didattici e programmi per l’utilizzo di nuove terapie e  nuove tecnologie, anche mediante l’accesso ai rispettivi laboratori, per l’avanzamento delle conoscenze scientifiche. Alla base dell’intesa, la collaborazione e lo scambio di studenti, dottorandi, laureati, ricercatori e docenti, l’organizzazione congiunta di seminari, convegni, simposi scientifici e iniziative di comune interesse, volte alla diffusione della cultura scientifica. Plaudono all’intesa i vertici dei due istituti: il presidente del Campus Bio-Medico Carlo Tosti, sottolinea come i firmatari, ciascuno con le proprie competenze, possano contribuire all’identificazione di nuovi target di malattia”. Campi poco esplorati in ambito oncologico, con particolare interesse ai tumori rari inclusi quelli dell’apparato osteo-articolare e le aree terapeutiche delle proteinopatie neurodegenerative incluse la malattia di Alzheimer, di Parkinson e della Sclerosi Laterale Amiotrofica. Concorda Ilaria Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato di Irbm, che sottolinea come “si aprono nuove prospettive nel trattamento di patologie complesse e nello sviluppo di nuove tecnologie nel campo dell’oncologia, delle malattie neurodegenerative, con possibilità di ulteriori sviluppi”. (Agenpress)

 

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