Una criticità cronica, quella relativa alla carenza dei medici nella Asl Roma 5. Nel recente passato, numerose sono state le segnalazioni per la penuria di chirurghi agli ospedali di Colleferro e Palestrina, la cui insufficienza ha alimentato le insostenibili liste di attesa sia operatorie che ambulatoriali, o le rimostranze per la mancanza di anestesisti-rianimatori, il cui apporto è essenziale non solo in sala operatoria ma anche in terapia intensiva. Per non parlare delle difficoltà segnalate per la cardiologia, nella impossibilità di assicurare il servizio di pronta disponibilità notturna e festiva. Sul tema interviene Marco Bertucci, presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio, che intende riservare “tutte le attenzioni del caso” alla situazione. A commento di alcuni articoli apparsi sulla stampa locale nei giorni scorsi, il presidente chiarisce in una nota: “Ricordiamo che nel mese di gennaio l’amministrazione regionale ha autorizzato il reclutamento di 235 professionisti sanitari a tempo indeterminato a favore dell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini, che si sono aggiunti alle 4.054 assunzioni autorizzate nel 2023 dal governo Rocca, di cui ben 313 medici della disciplina di Emergenza e Urgenza, a riprova dell’attenzione sulla sanità territoriale”. Un’attenzione che il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha assicurato di voler rivolgere soprattutto al territorio provinciale, reso un deserto in fatto di servizi sanitari, che nel decennio passato sono stati fortemente ridimensionati se non soppressi. “Mi impegno a seguire con attenzione le problematiche che arrivano da quello che è il mio territorio di riferimento – continua Bertucci – facendo il punto della situazione con Alessia Savo presidente della commissione Sanità. Sarà mia cura esporre in commissione Bilancio le tematiche di nostra competenza, proponendo all’occorrenza il tema in Consiglio regionale”. Le maggiori criticità segnalate, riguardano gli ospedali di Monterotondo, Palestrina e Subiaco, che per garantire i livelli essenziali di assistenza debbono ricorrere alla cosiddetta “produttività aggiuntiva” ovvero, attività extra orario di servizio, che in questo caso ammonterebbe a ben 700 ore mensili, al limite delle forze degli operatori. “Mi assumo la responsabilità, nei confronti di cittadini e medici della Asl Roma 5 – rassicura Bertucci – di intervenire   per il pronto ripristino dell’ospedale di Tivoli (reso inagibile dall’8 dicembre per un incendio, ndr). Un ulteriore intervento importante sarà dedicato al rafforzamento del personale, fattore cruciale per la qualità dei servizi erogati e per i tempi di attesa delle visite ospedaliere”. Da tempo, i comitati cittadini impegnati per la difesa della salute – tra cui Salute e Ambiente Asl Roma 5 e il comitato Libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” – denunciano le gravi carenze delle strutture sanitarie. Si spera che la loro voce, finalmente trovi ascolto.

 

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