Aggressioni in servizio, è allarme continuo

Non solo mobbing o burn-out. Da tempo un altro fenomeno allarmante sta prendendo piede. Parliamo delle aggressioni sul lavoro: una tendenza purtroppo in crescita, alimentata da un clima sociale deteriorato. Spesso si tratta di vere e proprie violenze nei confronti degli operatori, in primo luogo quelli sanitari. Gli episodi di aggressione contro medici e infermieri possono essere considerati eventi sentinella e molti locali di accoglienza degli assistiti si presterebbero a diventare punti di riferimento in cui adottare idonee misure di prevenzione. Un chiaro esempio arriva dalla storia di Roberta, la chiameremo così, una infermiera alle soglie della pensione, divenuta suo malgrado protagonista di una drammatica vicenda. Ė un giorno particolare, il 6 gennaio 2022, giorno dell’Epifania. Roberta è in turno nell’ambulatorio della guardia medica di una località del litorale in provincia di Roma, uno di quei presidi aperti per assistere i cittadini che nei giorni festivi trovano chiuso lo studio del medico di famiglia. Considerata la ricorrenza, non c’è molto movimento da quelle parti, gli italiani sono in famiglia a festeggiare l’ultimo scampolo delle festività di fine anno. A metà pomeriggio però quella tranquillità viene violata: intorno alle 18 due sconosciuti entrano in ambulatorio e, senza motivo, aggrediscono il medico in servizio insieme a Roberta. La prima reazione dell’infermiera, colta da un comprensibile spavento e agitazione, è la difesa del collega, cercando di bloccare gli aggressori ma le sue esili forze non ce la fanno: loro sono troppo robusti e nella colluttazione a lei tocca la peggior sorte. Presa a spintoni, evita per poco di finire in terra e la reazione dei violenti le provoca una frattura alla spalla. Soltanto l’accorrere di alcuni dipendenti che lavorano nelle vicinanze, attratti dalle sue grida, evita il peggio ma Roberta, finita in pronto soccorso con la pressione arteriosa alle stelle riporta un danno ortopedico con una prognosi di due mesi. Non è per lei, solo un trauma fisico: ancora si porta dietro il danno psicologico. Sicuramente, dotando il decentrato ambulatorio di adeguata vigilanza, l’episodio si sarebbe potuto evitare. Numerosi sono i presidi assistenziali isolati, in luoghi impervi, in condizioni di abbandono e senza alcun controllo. I costi aggiuntivi dell’azienda sono nulla, in confronto ai costi umani che un operatore lasciato solo si porterà dietro anni e anni.  (Nella foto: manifestazione di infermieri anti violenza)

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