Continuano le prese di posizione dei professionisti sanitari, relative alla approvazione del nuovo tariffario delle prestazioni sanitarie rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Dalla commissione di albo nazionale dei tecnici ortopedici, che si avvalgono per la loro professione dell’uso di protesi e ausili, riceviamo e volentieri pubblichiamo:

L’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario della protesica – come disposto dal decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm) del 12 gennaio 2017 e dal successivo decreto tariffe del 23 giugno 2023 – inizialmente previsto per il 1° aprile di 2024 e rimandato a seguito dell’intesa in Conferenza Sato-Regioni al primo gennaio del prossimo anno «ha rappresentato un momento di grande apprensione per la categoria dei Tecnici ortopedici. Apprensione che è stata alimentata dalla constatazione che i nuovi Lea, soprattutto nel campo dell’ortoprotesica, non rispecchino adeguatamente le necessità e le aspettative delle persone assistite e dei professionisti sanitari impiegati in tale settore» è il commento di Silvia Guidi, Presidente della Commissione di albo nazionale dei Tecnici ortopedici. «I nuovi Lea, che di nuovo hanno ben poco, avrebbero mostrato tutta l’inadeguatezza dell’impianto di erogazione e della erronea riclassificazione dei dispositivi medici. Un riordino che limita drasticamente le tipologie dei presidi resi disponibili agli assistiti» sottolinea la Presidente Guidi. Tra quelle raccolte in un’apposita nota, le principali preoccupazioni della Commissione di albo nazionale dei Tecnici ortopedici sono riassumibili nei seguenti punti: a) detrimento del servizio. I Lea indicano le prestazioni considerate indispensabili per la tutela della salute dei cittadini, con un focus sull’assistenza protesica per coloro che ne hanno diritto. Tuttavia, l’attuale impianto sembra ancora orientato verso un approccio risarcitorio anziché terapeutico e inclusivo. Questo si riflette nella definizione rigida dei dispositivi medici concessori, che non tiene conto delle esigenze terapeutiche individuali e delle necessarie modifiche durante il trattamento; b) mancato riconoscimento professionale. Dopo un lungo periodo di attesa, i Tecnici ortopedici si trovano delusi nel vedere vanificate le loro aspettative di ottenere riconoscimento e autonomia professionale nel processo di erogazione delle prestazioni protesiche. Nonostante il riconoscimento legale del ruolo del Tecnico ortopedico, quale professionista sanitario di riferimento nell’assistenza protesica, la sua partecipazione nel processo decisionale relativo ai Lea è marginale o addirittura assente. Questo crea una disparità inaccettabile tra responsabilità e autorità professionale; c) mancato recepimento degli obblighi normativi. I dispositivi medici sono classificati nei Lea in modo incoerente rispetto alle nuove normative europee MDR 745/2017 (Regolamento Ue dispositivi medici, ndr), limitando la scelta dei dispositivi più adatti alle esigenze individuali delle professioni; d) mancato riconoscimento economico. Nonostante la loro competenza unica nel settore, i Tecnici ortopedici non vedono riconosciuto adeguatamente il proprio valore economico e professionale. «Come Commissione di albo nazionale dei Tecnici ortopedici abbiamo richiesto con urgenza una revisione completa dei Lea nel settore della protesica, al fine di adattarli alle attuali esigenze di assistenza e terapia, nel rispetto delle normative vigenti. Inoltre, al pari delle altre Commissioni di albo nazionali e come già formalmente comunicato dal ministro della Salute dalla presidente Fno Tsrm e Pstrp (Federazione nazionale degli Ordini di tecnici sanitari di radiologia medica e professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e prevenzione) Teresa Calandra, ci siamo resi disponibili a collaborare con la Commissione ministeriale competente per affrontare le criticità riscontrate e aggiornare le disposizioni regolamentari e tariffarie necessarie, garantendo così un Servizio sanitario efficiente e rispondente alle necessità dei cittadini e dei professionisti coinvolti» conclude la Presidente Guidi.

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