Forlanini come San Giacomo. Il Tar del Lazio, nella udienza di merito del 18 aprile 2023, ha messo una parola definitiva alla lunga querelle tra i cittadini, che reclamano la destinazione del complesso a servizi sociosanitari di natura pubblica e la Regione Lazio, che nel 2015, con un decreto firmato da Nicola Zingaretti chiuse l’ospedale, senza stabilire nessun diverso utilizzo dell’edificio. La notizia, non troppo sbandierata, è trapelata dal sito www.quimonteverde.it. Come per l’ospedale San Giacomo – collocato al centro di Roma e chiuso il 31 ottobre 2008 – per cui la Cassazione ha stabilito che la salute, diritto inalienabile, non può soggiacere ad esigenze economiche, anche nel caso del nosocomio di Monteverde è passato il principio che “Il complesso dell’ex ospedale rientra come bene della Regione Lazio indisponibile alla vendita e alla rendita”. Ricorso accolto su tutta la linea quindi, considerato che i cittadini, con l’istanza presentata nel 2017 dal Comitato “Roma 12” chiedevano proprio il mantenimento del comprensorio tra i beni pubblici e inalienabili della Regione Lazio. Una istanza che l’amministrazione Zingaretti aveva completamente ignorato, con la delibera 766 del 16 dicembre 2016 che ne proponeva la vendita, a un prezzo enormemente ribassato rispetto alle stime iniziali: da 278 a 70 milioni. Buona preda per i migliori affaristi ma l’operazione, grazie al tempismo dei cittadini che si sono sempre battuti per la salvaguardia dell’ospedale è fallita. Per avere ulteriori certezze, occorrerà comunque leggere il dispositivo della sentenza ma per il momento, ricorrenti e cittadinanza possono godere di questa vittoria annunciata. Già un anno fa, nel 2022, l’orientamento dei giudici amministrativi nella udienza dello stesso giorno 18 aprile – data simbolica – sembrava inclinare verso una decisione a favore delle istanze dei ricorrenti. Considerata l’ostinazione della Regione Lazio, ci volle una ingiunzione dello stesso tribunale amministrativo, volta a stabilire. “Se ci siano stati atti di revoca o comunque di rinuncia alla dismissione dell’ex ospedale Forlanini e se è stata abbandonata la procedura di dismissione del compendio immobiliare; se l’ex ospedale Forlanini è stato reinserito tra i beni del patrimonio indisponibile della Regione. In più, la richiesta è anche di riferire sullo stato del procedimento di dismissione, sullo stato della candidatura dell’ex ospedale per la creazione in Italia della sede dell’Agenzia europea della ricerca biomedica, nonché sulle eventuali decisioni in merito all’autorizzazione dell’avvio delle attività di progettazione della Rsa e della Casa della salute all’interno dell’ex nosocomio”. Un compendio di tutti i documenti prodotti, dei progetti annunciati e delle complesse procedure con cui negli anni, si è provato a “tirare la corda”, tergiversando sulle richieste dei numerosi comitati a difesa dell’ospedale. Ė evidente che, talvolta, i diritti hanno la meglio sulle diverse volontà degli amministratori.

 

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