È in corso a Firenze presso il Palazzo degli Affari,  il XXII Congresso nazionale della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). L’assise della società scientifica ha preso il via il 4 dicembre e andrà avanti fino al 6, in presenza di oltre mille infettivologi provenienti da tutta Italia che terranno corsi, animeranno dibattiti, si impegneranno in presentazioni. Grande spazio sarà dato alla illustrazione di ricerche sperimentali ed esperienze cliniche da parte di giovani infettivologi provenienti dalle diverse realtà regionali. Altamente qualificata la presidenza dell’evento: Alessandro Bartoloni, ordinario di Malattie infettive all’Università di Firenze, Massimo Antonio Di Pietro, direttore di Malattie infettive 1 dell’Ausl Toscana centro, Marco Falcone, ordinario di Malattie infettive all’Ateneo di Pisa, Danilo Tacconi, direttore di Malattie infettive Azienda Usl Toscana Sud Est., coordineranno la tre giorni di studio, imperniata sull’influsso che i cambiamenti climatici e la globalizzazione esercitano su tali patologie. A evidenziare l’importanza della ricerca, il presidente Simit Claudio Mastroianni ma grande spazio sarà riservato al tema della prevenzione, della diagnosi e del trattamento di infezioni virali e batteriche. Sotto osservazione anche la piaga delle infezioni ospedaliere, vera insidia da combattere con ogni mezzo. Numerose sessioni saranno dedicate alla ricerca clinica e alla illustrazione di terapie innovative, con una parte riservata ai vaccini. Come ha ricordato il presidente Simit Mastroianni “Oltre a continuare il lavoro di studio sul Sars-CoV-2, siamo impegnati in progetti di prevenzione dei pazienti fragili con le varie campagne vaccinali, da quella contro il Covid stesso a quelle contro influenza, pneumococco, herpes zoster, meningococco, virus respiratorio sinciziale. Dobbiamo poi mantenere alta l’attenzione su Epatiti, Hiv, infezioni dovute a microrganismi multiresistenti agli antibiotici. Infine, bisogna fronteggiare anche quelle infezioni emergenti o riemergenti”. Un programma ambizioso che prende in considerazione, nel mondo globalizzato, “infezioni tipiche dei paesi tropicali – continua Mastroianni – ormai stabilmente presenti anche alle nostre latitudini”. L’attenzione degli specialisti si concentra poi sulla lieve ripresa dei contagi da Covid, nulla di preoccupante ma assumere le dovute precauzioni, soprattutto per le persone fragili, è raccomandabile. Sul tema si è espresso il direttore scientifico della Simit Massimo Andreoni, che lancia l’allarme per i soggetti fragili. “Diventa necessario promuovere il richiamo della vaccinazione per il Covid nei soggetti fragili – sostiene il professore – purtroppo c’è una grande esitazione dei pazienti, generata dall’impegno che richiedono i periodici richiami”. Si ritiene che in oltre il 95% di questa popolazione, sottoposta all’inoculazione di varie dosi, la protezione nei confronti del virus non sia più efficace, constatata l’evanescenza dell’effetto immunizzante del farmaco somministrato, in quanto l’ultimo richiamo risale a più di 6 mesi fa. (Nella foto: Palazzo degli Affari, architetto Pierluigi Spadolini)

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